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Cronaca Granarolo / Via Bartolomeo Bianco

Lagaccio, la polizia locale sgombera il centro sociale Terra di nessuno

La sentenza del Tar aveva dato ragione al comune di Genova per riottenere la proprietà dello spazio occupato dal 1997 in via Bartolomeo Bianco

Proseguono le operazioni di sgombero, pulizia e successiva bonifica dell’area nel quartiere del Lagaccio nell’ex centro sociale Terra di Nessuno da parte della polizia locale, con presidio dell’area da parte delle forze dell’ordine.

«Abbiamo trovato un’area in uno stato di profondo degrado, con accumuli di ingombranti, mezzi abbandonati, rifiuti speciali, bombole, vetri rotti, cataste di pneumatici tutto materiale che sarà smaltito da parte di Amiu – dice l’assessore alla Sicurezza Giorgio Viale presente oggi - polizia locale e aster stanno provvedendo alla messa in sicurezza dell’area e del manufatto edile oggi sgomberato dagli occupanti. Ringrazio le forze dell’ordine e gli agenti della Polizia Locale che stanno garantendo lo svolgimento in sicurezza e in clima disteso delle operazioni. Ora vogliamo procedere celermente alla restituzione dell’area al quartiere e ai genovesi con una riqualificazione condivisa con i cittadini».

Il futuro dell'area

«Per il futuro dell’area – dice il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù - porteremo avanti ciò che da tempo questa amministrazione ha in testa, ovvero istituire un centro per l’educazione ambientale, che educhi anche i ragazzi che nulla si butta, ma tutto si può riciclare. Non solo, vogliamo che qui ci sia una valletta dello sport e ricordiamo che secondo il progetto, proprio qui davanti ci sarà la fermata della funivia che porterà ai forti. C’è bisogno di una nuova consapevolezza che il quartiere di Lagaccio non è periferico, ma da valorizzare: è una zona che sarà recuperata davvero, tornando alla cittadinanza intera».

La giornata di sgombero

Da questa mattina alle 6.30 la polizia locale e la digos hanno fatto evacuare le persone all'interno del centro sociale: quattro ragazzi che stavano dormendo. L'operazione è proseguita senza particolari tensioni, ma i vigili hanno chiuso il ponte del Lagaccio per non far avvicinare i manifestanti che, nel frattempo, grazie al tam tam sui social, avevano raggiunto il quartiere per esprimere solidarietà al Terra di nessuno.

L'operazione era nell'aria, da quando, lo scorso gennaio, la sentenza del Tar aveva dato ragione al Comune di Genova per riottenere la proprietà dello spazio occupato dal 1997 in via Bartolomeo Bianco; dove sarà realizzata probabilmente un'isola ecologica.

Lo sgombero in atto al centro sociale

Questa mattina gli attivisti hanno lanciato l'appello via social: "Chi può raggiunga via Bartolomeo Bianco al più presto", poco dopo un altro messaggio: "La polizia ha bloccato la strada di accesso al centro sociale! ...E noi ci prendiamo il resto! Presidio ora presso il ponte don Acciai".

"Una lunga vicenda che si trascinava da anni e oggetto di una sentenza recentemente esecutiva - scrive in un post Giorgio Viale, assessore alla polizia locale - Ringrazio i lavoratori di polizia locale, Aster e Amiu per l'impegno di oggi. Ora pensiamo al futuro, riqualificazione e restituzione alla cittadinanza di queste aree il prima possibile".

Le reazioni politiche

“Dopo 27 anni finalmente a Genova è stato sgomberato il centro sociale Terra di Nessuno. Area occupata abusivamente e convivenza da incubo con i residenti dei quartieri limitrofi - lo dice in una nota il deputato della Lega Edoardo Rixi, coordinatore Lega Liguria - Lo stato di degrado assoluto in cui gli abusivi costringevano quel pezzo di quartiere è la fotografia della loro inciviltà. Sembra di essere in una bidonville. Una situazione tollerata per troppo tempo da amministrazioni di sinistra e difesa tuttora dai loro eredi. Oggi, grazie all’impegno costante della Lega, torna la legalità e i residenti riconquistano quegli spazi che - bonificati dal Comune - torneranno a disposizione della comunità. L’avvio di un percorso concreto per affermare quei principi di legalità che i genovesi meritano”.

Sinistra Italiana, invece, esprime solidarietà al Terra di Nessuno, ravvisando nello sgombero un'operazione politica di consolidamento dell'elettorato della Lega: "Ancora una volta abbiamo la forte impressione che questa sia l'ennesima marchetta politica di Bucci a favore della Lega, uscita malconcia dall'ultima tornata elettorale e che da sempre chiede la chiusura del centro - si legge in una nota - È singolare che nell'area del Lagaccio solo il TDN venga considerata area degradata e non per esempio la caserma Gavoglio o altre zone. Ribadiamo la nostra vicinanza e solidarietà totale ai ragazzi del centro, cui garantiamo di tenere alta l'attenzione sul tema".

Sul posto il consigliere di Si Mariano Passeri a monitorare la situazione, a cavallo dell'ora di pranzo è arrivato anche il consigliere di opposizione in Regione, Sansa: "Questi ragazzi hanno svolto anche nell'ambito del quartiere delle attività, si sono impegnati e cercano in qualche modo di dare voce alla loro rabbia. Servono spazi diversi dove i centri sociali possano essere presenti sul territorio".

La nota di Rifondazione Comunista: "Bucci, appiattito a pelle di leopardo sulle posizioni fascistoidi dei suoi assessori, ben connotati politicamente, corre in loro aiuto, all'indomani di quei risultati elettorali che hanno visto 1 italiano su 2 non andare al voto, congiuntamente ad un calo dei consensi della destra. Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti sono al fianco di tutte le esperienze di socialità che nascano dall'esigenza di aprire spazi di confronto e di partecipazione che esulino dai circuiti commerciali e dall’appiattimento culturale tanto necessario ai disvalori capitalistici. Rifondazione comunista e i Giovani Comunisti sono al fianco del Tdn e degli altri centri sociali che operano per evitare che intere generazioni di giovani (e meno-giovani) siano relegate e confinate in un immaginario fatto di caroselli, pieno di aperitivi e bianchissimi sorrisi. Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti  sono al fianco di tutti quelli che credono che disturbare il conducente sia l’essenza stessa della cultura e della democrazia".

L'intervento della Camera del lavoro

Per la Camera del lavoro è incomprensibile e non condivisibile la scelta del Comune. "È difficile comprendere la tempistica di questa azione muscolare da parte del Comune - commentano dalla Cgil -  lo sgombero avviene sulla base di una decisione autonoma del Comune mentre da tempo è  in corso un confronto con il coordinamento dei comitati di Oregina Lagaccio e con il sindacato circa l'uso di quella porzione di territorio. Nel corso dei confronti il Comune di Genova, da Piciocchi a Campora a Carratu' si è sempre impegnato a trovare un'altra collocazione al centro sociale prima di arrivare allo sgombero, quindi l'accelerazione di oggi risulta incomprensibile e non condivisibile".

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