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Cronaca

Famiglie bimbi disabili: dopo la Regione, delusione anche da Tursi

Dalle cure, ora il problema si sposta sulle iscrizioni a scuola. La ragione è sempre la stessa, tutto bloccato e impossibilità di avere i documenti necessari in tempi ragionevoli

Delusione per i genitori delle famiglie con bimbi diversamente abili. "Quali azioni intende intraprendere l'amministrazione comunale per permettere a queste famiglie d'iscrivere giustamente i propri figli a scuola?". Era la decima interrogazione a risposta immediata all'ordine del giorno del consiglio comunale di martedì 18 gennaio 2022. Ma c'è stato il tempo per discuterne solo nove, in quanto alle 15 iniziava la seconda parte della seduta.

"Spese per comunicazione istituzionale e squadre di calcio, non per curare i bimbi disabili"

Nel presentare il testo, la consigliera del Partito democratico, Cristina Lodi, partiva dal fatto che "a oggi i genitori di bambini meno abili che devono iscriversi alle scuole comunali, nidi e materne, di Genova entro gennaio 2022, devono presentare il certificato di riconoscimento della legge 104/92 e non è sufficiente la certificazione di disabilità del pediatra di libera scelta. Questo certificato Inps non è ancora in mano alla famiglia per i ritardi degli enti preposti al rilascio dello stesso causa covid, che ha determinato ritardi di mesi con pratiche bloccate e conseguenti certificazioni".

"Se in Sala rossa non è giunto nessun chiarimento da parte della giunta su una questione di vitale importanza per molti cittadini - dichiara Lodi -, nelle mail dei giornalisti è però arrivato un comunicato stampa in cui l'assessore comunale alle Politiche per l'Istruzione dichiara di rispondere alla consigliera comunale del Pd. Questo atteggiamento è imbarazzante e vergognoso: i genitori da novembre chiedono chiarimenti e la giunta arriva tardi nel dare risposte ma, per non ammetterlo, si nasconde dietro la convocazione di un Tavolo, che avrebbe dovuto essere avviato mesi fa".

"Bene che la mia sollecitazione abbia prodotto una presa in carico da parte dell'amministrazione - conclude la consigliera dem -, è però inaccettabile che l'assessore dichiari di avermi dato risposta, visto che in aula non ha affrontato la questione. La prossima settimana presenterò nuovamente questa interrogazione per ricevere in Sala rossa le risposte che le famiglie di questi bambini hanno il diritto di ricevere e che spesso questa amministrazione dimentica".

Alla mail di GenovaToday, dall'assessore Grosso non è arrivata alcuna comunicazione. Nel caso siamo a disposizione all'indirizzo genovatoday@citynews.it, oppure basta cliccare sulla firma dell'articolo e poi sull'icona con la busta per scrivere alla casella privata.

"Ai genitori tocca ingoiare di non aver la certificazione entro i tempi di legge e nemmeno la visita, che è compito esclusivo di Asl3 - dichiara il portavoce delle famiglie, Marco Macrì -. Noi genitori ricordiamo che il sindaco è il responsabile della salute pubblica del territorio per la legge Bindi. Il Comune di Genova, anziché attuare un provvedimento di emergenza per dare pari opportunità a queste famiglie, da dicembre rimbalza la cosa e il 28 febbraio chiudono le iscrizioni".

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