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Cronaca

Inquinamento, Genova maglia nera per eccedenza di biossido d'azoto: è la seconda città peggiore in Italia

Secondo i dati di Legambiente, a Genova si registra un +253% di biossido d'azoto rispetto al valore suggerito dall'Organizzazione mondiale della sanità: la seconda città peggiore in Italia dopo Milano

L'emergenza smog in Italia è sempre più cronica e Legambiente fa squillare un campanello d'allarme con l'edizione autunnale del report "Mal'aria 2022": l'associazione ha analizzato la qualità dell'aria di diverse città - tra cui Genova - mettendo a fuoco anche il tema della mobilità urbana. 

Il quadro che esce non è confortante: inquinanti off limits, traffico congestionato e misure antismog insufficienti che sono ormai una situazione di malessere generale che rischia di peggiorare con l'avvio della stagione più fredda.

Eccedenza di biossido d'azoto

Genova in particolare riceve la "medaglia d'argento" per un record negativo, ovvero è la seconda città italiana per eccedenza di NO2 (biossido d'azoto) emesso soprattutto dai motori diesel, con un +253% rispetto al valore suggerito dall'Oms come limite per la tutela della salute umana.

Il capoluogo ligure, secondo i dati di Legambiente, è battuto solo da Milano: "Situazione da codice rosso - riporta il dossier - per l'NO2, dove l’eccedenza dei valori media registrati rispetto al valore suggerito dall’Oms varia tra il +97% di Parma fino al +253% di Genova o il +257% di Milano". Insomma, da questo punto di vista nessuna città tra quelle analizzate si salva del tutto.

La mobilità di Genova: "Quando un rilancio della metro?"

Legambiente passa ad analizzare poi la mobilità delle città in esame: per quanto riguarda Genova, le Ztl sono otto e la più estesa - quella del centro storico - non arriva a 2 km. "Certamente ben protette con barriere e varchi - si legge nel report - sono sparse in diversi punti soprattutto delle zone portuali storiche o di accesso al mare".

L’area Lez - limitazioni accesso veicoli inquinanti - riguarda la zona centrale (da corso Sardegna a San Teodoro, circa 4 km2), dalle 7 alle 19 di tutti i giorni feriali per i veicoli a benzina di categoria inferiore o uguale a Euro 1 e diesel inferiore o uguale a Euro 3, i ciclomotori e motocicli di categoria inferiore a Euro 1. "Interessante la progressione delle limitazioni preannunciate per i prossimi anni: dall’ottobre 2024 le limitazioni si estenderanno ai diesel euro4". 

Facendo il punto sul trasporto rapido di massa, Genova conta 21 stazioni ferroviarie, 114 corse giornaliere di treni urbani, 8 stazioni metropolitane e 25 convogli metropolitani. "Buona l'offerta di trasporto rapido di massa - continua Legambiente - grazie ad una, forse un po’ lenta e vecchia, offerta ferroviaria costiera: le tante stazioni potrebbero trasformarsi in “hub” locali di mobilità sostenibile, connettersi maggiormente non solo con il tpl (bus, filobus), ma anche con i nuovi servizi in condivisione. L’unica linea metropolitana leggera è stata un piacevole novità: quando un rilancio?".

Infine uno sguardo al Pnrr: a Genova si parla di 44 milioni per il completamento della stazione della metro di Corvetto, 174 milioni per le linee filoviarie cittadine e nei prossimi anni altri 200 milioni per il prolungamento della linea metropiolitana. 

Gli autobus elettrici in dotazione al trasporto pubblico locale - secondo gli ultimi dati risalenti a giugno - 56 su 896.

Le politiche suggerite 

Per quanto riguarda le politiche suggerite da Legambiente per ridurre l'inquinamento, vanno quasi tutte verso l'aumento della mobilità sostenibile con incentivi, limitazioni o pagamenti.

Il report parla di aumentare gli investimenti nell'offerta del trasporto rapido di massa (treni, metro e tram), incentivare la mobilità elettrica, riduzione dei pedaggi autostradali per chi mantiene una velocità ottimale (100 km/h) per non inquinare, piani di decarbonizzazione. Allo stesso tempo, raccomanda di introdurre misure volte a introdurre quote di mobilità elettrica obbligatoria per el aziende, riduzione della velocità massima lungo le strade, pagamento di sosta su suolo pubblico, diminuzioni di spazio disponibile per camion e auto, obiettivi di sostenibilità vincolanti per le aziende, stop al consumo di suolo e aumento degli oneri di urbanizzazione.

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