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Cronaca Prà

Inquinamento acustico, a Genova il 43% delle misurazioni supera i limiti

Il dossier elaborato da OpenPolis sulla base dei dati Istat: nel capoluogo ligure il 43,4% delle misurazioni ha rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa

Sul fronte dell'inquinamento acustico a Genova - che pure non è tra le peggiori città italiane - il 43,4% delle misurazioni ha rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa. A illustrarlo è OpenPolis, che raccoglie ed elabora dati per produrre analisi e report creando un patrimonio pubblico e aperto. Per quanto riguarda questa indagine, nei giorni scorsi la fondazione si è basata su dati Istat pubblicati lo scorso febbraio che si riferiscono ai controlli del rumore (attività di misura svolte con lo scopo di verificare eventuali superamenti dei limiti fissati dalla normativa) effettuati su richiesta dei cittadini o su iniziativa dell'amministrazione nei capoluoghi di città metropolitana durante il 2021.

Superamento limiti nelle misurazioni: Genova a metà classifica

Cominciamo con il definire inquinamento acustico: per la legge 447/1995, è un rumore di entità significativa prodotto dalle attività umane e tale da creare fastidio e disturbo. Il fenomeno danneggia la salute e gli ecosistemi e a Genova non possono non venire in mente le lunghe battaglie dei cittadini sul fronte delle barriere fonoassorbenti in autostrada o dei rumori delle navi (durante l'ultima commissione consiliare sul porto, i comitati territoriali hanno spiegato che l'elettrificazione delle banchine ancora non funziona correttamente).

Tra le 11 città analizzate, a Firenze i superamenti ammontano al totale delle misurazioni, a seguire Napoli con il 97%, mentre le quote più contenute si registrano a Palermo (25%) e Catania (23,5%). In questo quadro, Genova si colloca a metà strada, al sesto posto: qui il 43,4% delle misurazioni ha rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa. 

La classifica: Firenze 100%, Napoli 96,8%, Venezia 85,7%, Messina 66,1%, Roma 56,5%, Genova 43,4%, Bologna 34,2%, Torino 31%, Milano 26,8%, Palermo 25% e Catania 23,5%.

I dati del 2021 - Fonte OpenPolis

Gli esposti dei cittadini

Oltre al numero di controlli e ai relativi superamenti dei limiti, però, un altro dato interessante quando si parla di inquinamento acustico è il numero di esposti presentati dai cittadini al Comune, di modo che l'Agenzia regionale per la protezione ambientale possa procedere a una verifica. Per quanto riguarda il panorama nazionale, nel 2021 in Italia Istat ha conteggiato più di 2mila esposti per inquinamento acustico: 12,8 ogni 100mila abitanti. L’incidenza nel 2020 era stata leggermente superiore: 14,4. In generale il ricorso agli esposti risulta maggiore al nord del paese, e soprattutto nell’area del nord-est (18,2 esposti ogni 100mila abitanti) e minore nel mezzogiorno, in particolar modo al sud (4,6).

Se l'incidenza di esposti è stata maggiore in città come Firenze e Modena, a Genova solo nel 2021 sono stati registrati 90 esposti, 16 ogni 100mila abitanti. 

L'inquinamento acustico e le sue conseguenze

Come riporta la European environmental agency (Eea), l’esposizione prolungata a rumore forte può causare problemi quali insonnia, stress, difficoltà nello sviluppo cognitivo e patologie metaboliche e cardiovascolari. Si calcola che siano 12mila le morti premature causate ogni anno dall'inquinamento acustico in Europa, sempre secondo l'Eea. Una condizione che colpisce almeno un quinto della popolazione europea, soprattutto le classi socio economiche più svantaggiate. A subirne le conseguenze non sono solo le persone ma ovviamente anche gli animali.

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