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Cronaca

Ingegneria Navale verso il trasferimento da Genova a La Spezia

Il consigliere regionale della Lista Biasotti, Lorenzo Pellerano, rende pubblico il 'memorandum d’intesa' per la costruzione del Polo universitario marittimo della Spezia che prevede la chiusura del corso di Ingegneria navale a Genova

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Genova - «Quelle che fino a qualche giorno fa sembravano solo dichiarazioni di auspicio da parte di alcune autorità locali spezzine in questi giorni si sono trasformate in una possibilità quanto mai fondata». Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, interviene sul progetto di trasferimento di Ingegneria Navale dall’attuale sede di Genova alla Spezia. Per conoscere le posizioni della giunta sull’argomento, Pellerano ha presentato un’interrogazione in Regione.

 

«Dal memorandum che ho acquisito in questi giorni – spiega Pellerano – è evidente come il progetto di trasferire il corso di laurea sia già in fase avanzata. Infatti, il documento, che nelle prossime settimane sarà sottoposto all’attenzione del cda dell’Ateneo genovese, mette nero su bianco tutte le modalità dell’operazione di spostamento del corso».

Il memorandum, che a breve potrebbe ottenere la firma di tutti i potenziali sottoscrittori, sigla l’intesa tra il Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione, Regione Liguria, Comune della Spezia, Distretto delle tecnologie marine e Fondazione Promostudi della Spezia per la costituzione del Polo universitario marittimo della Spezia.

«Secondo quanto si legge nel documento – spiega Pellerano – l’operazione, a livello economico, sarebbe resa possibile da un trasferimento alla società Promostudi della Spezia di 4,5 milioni di euro di Fondi Fas, inizialmente destinati al mantenimento dei poli universitari decentrati».

«Siamo davanti a un tragico errore strategico: davvero la giunta Burlando intende avallare l'ipotesi che il principale porto italiano sia privato del corso di Ingegneria Navale? Occorre fermarsi e valutare, insieme a tutte le parti interessate a livello regionale, le conseguenze, soprattutto negative, che un’operazione di tale portata avrà sicuramente sul nostro territorio».

«Vorrei ricordare che il corso di Ingegneria Navale è l’erede di quella Regia Scuola Superiore Navale che nel 1870 fu fondata nel capoluogo ligure non a caso, ma per l’importanza che lo scalo ricopriva allora e ricopre ancora oggi. A Genova operano innumerevoli attività strettamente connesse all’ingegneria navale: società di navigazione, registri navali, studi professionali, cantieri, assicurazioni e centri di ricerca navale. L’appeal di Ingegneria navale rischierebbe di indebolirsi se fosse allontanata da Genova e dal suo porto, attorno al quale vive un’economia che, nonostante la crisi, dà oggi lavoro a circa 30mila persone ed è il principale riferimento dell’Italia dello shipping nel mondo. Genova, non dimentichiamolo, è anche la città baricentrica sia per tutto il bacino degli studenti liguri sia per quelli, e sono tanti, provenienti dal Basso Piemonte: pensiamo che oggi a frequentare la Facoltà sono per il 50% ragazzi 'fuori sede'».

«Questa vicenda fa poi emergere un grave dato politico: la mancanza di confronto su di una decisione strategica fondamentale. L’accordo per il trasferimento di Ingegneria Navale deve essere sottoscritto anche da un rappresentante della Regione, ma fino ad oggi il tema non è mai stato affrontato in Consiglio Regionale. Ritengo quindi doveroso che - per rimediare alla mancanza di condivisione fino a ora dimostrata dalla giunta Burlando - sia aperta una discussione in merito nelle commissioni competenti coinvolgendo tutte le parti interessate».

«Auspico infine che la giunta si attivi al più presto per supportare la proposta di Fincantieri che ha manifestato la disponibilità a ospitare nel cantiere di Sestri Ponente i laboratori di Ingegneria navale. Nel frattempo Genova deve saper costruire intorno a questa proposta un disegno per il rilancio di un corso di studi strategico per la città, supportando l’offerta didattica del corso e mettendo a sistema le immense competenze, professionalità e risorse presenti in questo settore nel capoluogo ligure. Perdere Ingegneria Navale significherebbe perdere un pezzo importante del nostro futuro».

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