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Cronaca

Influenza: aumentano i casi, ma «il picco è ancora lontano». I consigli dell'esperto

Angelo Gratarola, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza del San Martino, fornisce un quadro della situazione a Genova e qualche consiglio per affrontarla al meglio: «Attenzione ad anziani e bambini»

Febbre, mal di testa e un senso generale di indolenzimento che mette ko: anche quest’anno ci si prepara a far fronte ai sintomi dell’influenza, che nonostante il brusco calo delle temperature in Liguria non sembra ancora avere raggiunto il picco.

Le previsioni di epidemiologi e igienisti parlavano di un aumento di casi nelle prime settimane di febbraio, e il bollettino InfluNet sulla sorveglianza epidemiologica, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, sembrava avergli dato ragione: nella seconda settimana di gennaio sono state 431mila le persone che il virus ha costretto a letto, quasi centomila in più rispetto a quella precedente, in cui i casi si erano fermati a 320mila. 

In Liguria, però, complice anche le condizioni climatiche, il picco sembra ancora lontano, pur essendoci stato parecchio movimento nei pronto soccorso per patologie respiratore e del tutto simili all’influenza: «Stiamo sicuramente lavorando, e abbiamo un bel carico di pazienti dal gestire, ma non ne abbiamo visti poi così tanti che rientrano nella casistica dell’influenza - conferma Angelo Gratarola, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Ospedale Policlinico San Martino - Si tratta soprattutto di persone anziane con problematiche respiratorie solitamente di natura batterica, polmoniti e broncopolmoniti».

In Liguria picco atteso tra fine gennaio e inizio febbraio

«La Liguria è solitamente sempre un po’ “in ritardo”, quando si tratta del picco influenzale - prosegue Gratarola - Da noi si verifica solitamente verso fine gennaio, inizio febbraio. Speriamo comunque che i casi siano ridotti, significherebbe che la campagna di vaccinazione è stata efficace ed estesa».

Sulle indiscrezioni relative a un picco di accessi e a un’incapacità di gestirli nel weekend, il direttore è lapidario: «Non è affatto così. Io stesso domenica sera ho parlato con l’assessore alla Sanità, Sonia Viale, per spiegarle che abbiamo in realtà avuto meno malati del soliti, 200 contro i soliti 250. Il “tappo” si è fermato perché il Galliera ha avuto un problema, ha ricevuto meno pazienti che sono stati dirottati su San Martino e Villa Scassi. In realtà gli accessi sono stati inferiori al solito, e si è trattato di un problema circoscritto a un singolo ospedale».

Influenza: sintomi, trattamento e prevenzione

L’ospedale San Martino, così come altri ospedali cittadini, ha già predisposto un piano per far fronte a eventuali emergenze legate all’influenza, e che si concretizza principalmente in un aumento di posti letto e di personale in base agli accessi: «Siamo pronti - conferma Gratarola - Ma per ora siamo nella normalità di stagione. I sintomi, comunque, sono sempre gli stessi: febbre, in molti casi alta, dolori ai muscoli e alle ossa, in certi casi si associano anche sintomi gastroenterici».

Nel caso in cui si contragga il virus, il consiglio è quello di trattarlo con farmaci sintomatici antipiretici: «Chi ha l’influenza non faccia l’eroe e stia a casa - raccomanda ancora Gratarola - Stia a letto e non vada in giro a “contaminare” anche gli altri: prenda farmi antipiretici, e non antibiotici a meno che non sia il medico a prescriverli esplicitamente. Il trattamento con antibiotici, in caso di influenza, è solitamente controindicato». Tra le misure di prevenzione, invece: attenzione agli spazi troppo affollati, lavare spesso le mani ed evitare il contatto con persone che presentato i sintomi dell’influenza. 

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