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Incidenti stradali

Incidenti stradali: nel 2017 in Liguria morte 87 persone, +50% rispetto al 2016

L'Istat ha reso noti i dati relativi agli incidenti stradali, avvenuti sulle strade della Liguria nel corso del 2017. La regione si pone in controtendenza rispetto ai dati nazionali

Nel 2017 si sono verificati in Liguria 8.680 incidenti stradali che hanno causato la morte di 87 persone e il ferimento di altre 11.082. Rispetto al 2016, aumentano sia gli incidenti (+4,8%) che i feriti (+6,8%), in controtendenza rispetto ai dati nazionali (rispettivamente -0,5% e -1,0%); cresce considerevolmente il numero di vittime della strada (+50,0%), a fronte di un più contenuto aumento del dato nazionale (+2,9%).

In Liguria, nel 2017, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in incidente stradale, è superiore alla media nazionale (48,3% contro 45,2%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è nettamente superiore a quello nazionale (71,3% contro 49,8%). Negli ultimi otto anni (2010-2017) l’incidenza di pedoni deceduti è cresciuta di più in Liguria (da 16,7% a 25,3%) che nel resto del Paese (da 15,1% a 17,8%).

Il rischio di incidente stradale

Tra il 2016 e il 2017 l’indice di lesività aumenta lievemente, da 125,3 feriti ogni 100 incidenti a 127,7; l’indice di mortalità cresce da 0,7 a 1,0 decessi ogni 100 incidenti e quello di gravità passa da un valore di 0,6 a 0,8. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia. Lungo la strada statale 1 (Aurelia) è aumentato il numero degli incidenti (248 contro i 187 dell’anno precedente); tuttavia, l’indice di lesività è rimasto costante (circa 143 feriti ogni 100 incidenti). Il numero di incidenti è aumentato rispetto al 2016 nei comuni di Genova, La Spezia e Imperia mentre è diminuito a Savona. L’A26 è l’autostrada che nel 2017 ha registrato il maggior numero di vittime.

Nel 2017 il maggior numero di incidenti (7.453, l’85,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 57 morti (65,5% del totale) e 9.196 feriti (83,0%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano del 4,4% in ambito urbano e del 15,6% sulle strade extraurbane, rimangono costanti sulle autostrade. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (3,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (1,7 ogni 100). Circa la metà dei sinistri stradali avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono nei pressi di una intersezione rappresentano il 18,6% del totale, seguono quelli che si verificano in corrispondenza degli incroci (13,6%) e in curva (12,3%). Lungo le strade extraurbane il 34,8% degli incidenti si verifica in curva, il 5,5% nei pressi di un incrocio e il 5,1% nei pressi di una intersezione.

I mesi e le ore più a rischio

Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata ai periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano 3.988 incidenti (il 45,9% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subìto lesioni 5.157 persone (46,5%) e 49 sono decedute (56,3%) (Figura 5). Quasi l’80% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 2 e le 3 della notte (5,6 morti ogni 100 incidenti) e tra le 6 e le 7 del mattino (2,9), con valori di molto superiori alla media giornaliera (1,0) (Figure 6 e 7). Nelle notti di venerdì e sabato si concentrano il 44,7% degli incidenti notturni, il 31,3% delle vittime e il 45,5% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 1,8 decessi ogni 100 incidenti.

Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche

In Liguria il 72,0% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 97,2% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 2,8% del totale regionale. Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in aumento (+35,2%) rispetto al 2016. Nelle Aree Interne l’incremento percentuale del numero delle vittime raggiunge il 250,0%.

Anche gli indicatori statistici di mortalità e gravità evidenziano una situazione critica nelle Aree interne, dove nel 2017 si registrano valori (rispettivamente 5,8 e 4,1) superiori alla media regionale (1,0 e 0,8). Gli indici di mortalità e gravità raggiungono un valore di 18,2 nei comuni Periferici, in aumento rispetto all’anno 2016. Anche nel totale dei Centri questi indici si collocano nel 2017 su valori più elevati (rispettivamente, 0,9 e 0,7).

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (63,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.967 casi, 15 vittime e 2.524 feriti), seguita dal tamponamento (1.523 casi, 9 decessi e 2.275 persone ferite). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 1,6 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (0,7 decessi). La tipologia più pericolosa è l’urto con ostacolo accidentale (3,0 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con veicolo in sosta e la fuoriuscita dal veicolo (1,9).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto della distanza di sicurezza sono le prime tre cause di incidente: costituiscono complessivamente il 44,2% dei casi. Considerando le strade urbane, la guida distratta incide da sola per il 28%; sulle strade extra-urbane la prima causa di incidente è la velocità eccessiva (19,7% dei casi).

Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (6,3 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 64,4% delle vittime e il 66,8% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 10,3% dei morti e il 21,3% dei feriti, i pedoni il 25,3% dei deceduti e l’11,8% dei feriti. Il 59,1% dei pedoni rimasti vittima di incidente appartiene alla classe di età 65+ mentre il 62,3% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. L’indice di lesività standardizzato è pari a 1420,1 per la classe di età 15-29 anni e a 897,8 per quella 30-44 anni.

L'analisi completa dell'Istat

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