Genova - Per il momento ci sono solo ipotesi a proposito delle cause all'origine dell'incidente in porto innescato dalla nave Jolly Nero che ha causato sette morti, tutte persone presenti all'interno della torre piloti di molo Giano.

Il perché di questa tragedia saranno le inchieste ad accertarlo: quella penale aperta dal procuratore Michele Di Lecce e dal sostituto Walter Cotugno per omicidio colposo plurimo e quell'amministrativa annunciata dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Al momento nel registro degli indagati sono stati iscritti il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, e il pilota Antonio Anfossi.

Le ipotesi più accreditate al momento sono quelle di errore umano o problema tecnico. Poco prima dell'impatto, dal rimorchiatore di poppa è arrivata la segnalazione: «Non c'è più acqua, che fate?», urlano gli operatori alla radio. E dalla nave gridano: «non ho la macchina», che significa non riuscire a mettere motori avanti.

Per l'avaria propende anche l'informativa del ministro Lupi alla Camera. «Non siamo ancora in grado di definire le cause dell'incidente - ha detto - tra quelle ipotizzabili ci sono un'avaria al sistema di propulsione della nave, difetti di accosto o velocita' della manovra».