Scandalo rifiuti: indagati anche ex comandante e generale dei carabinieri
Secondo l'accusa avrebbero fatto figurare i detriti, prodotti nella ristrutturazione della caserma Vittorio Veneto come rifiuti urbani, in accordo con i dirigenti di Amiu e Switch
Emergono altri nomi eccellenti, coivolti nella maxi inchiesta sui rifiuti, che ha portato all'arresto di sette persone. Fra i trenta indagati risultano il generale dei carabinieri Enzo Fanelli, ex comandante della Legione Liguria, e l'ufficiale Massimo Milli, ex comandante della caserma Vittorio Veneto.
L'accusa per entrambi è truffa aggravata. Secondo l'accusa avrebbero risparmiato sui costi di smaltimento dei rifiuti prodotti dalla ristrutturazione della caserma Vittorio Veneto, accordandosi con i dirigenti della municipalizzata Amiu e della ditta specializzata Switch, che avrebbero fatto figurare i detriti come rifiuti urbani provenienti dalla bonifica del territorio.
I fatti risalgono al periodo febbraio-marzo 2013. Nel registro degli indagati sono iscritti anche l'ex direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo e la funzionaria del penitenziario di Marassi, Marta Ghio: per loro l'accusa è di abuso d'ufficio per aver fatto ritirare rifiuti elettronici passandoli come rifiuti urbani.
Sempre per truffa aggravata risulta indagato anche l'ex presidente della società Terme di Genova, Angelo Priarone.