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Cronaca

Certificati irregolari per navi: 39 indagati tra cui il Rina

L’inchiesta, condotta dal pm Walter Cotugno, è una costola di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova. Anche il Registro navale, società privata genovese che rilascia agli armatori le certificazioni necessarie per la navigazione delle loro flotte, è nel mirino degli inquirenti

Trentanove persone indagate, oltre alla società Rina, nell'ambito dell'inchiesta legata a irregolarità nella concessione delle certificazioni per navi e traghetti.

L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Walter Cotugno e dalla Guardia di Finanza, è una costola di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova, e sta per essere chiusa. 

Il 30 maggio è stata fissata, infatti, l'udienza stralcio per decidere quali intercettazioni usare. Dopo di che il pm deciderà quali eventuali posizioni eliminare e invierà gli avvisi di conclusione indagine. Il tutto era partito nel 2013 quando un marittimo, ascoltato dagli inquirenti quattro giorno dopo l’incidente della Torre Piloti, aveva dichiarato che non fosse la prima volta che i motori non si riattivassero dopo una manovra. Il magistrato nel 2016 ricostruisce almeno 9 episodi a bordo di navi, sempre della serie Jolly.

Tra le persone indagate oltre a funzionari e dipendenti del Rina ci sono anche funzionari all'epoca della Capitaneria di porto, capitani della flotta Jolly della compagnia Messina, oltre a dipendenti della stessa società. Le accuse, per tutti, sono di falso in atto pubblico perché nonostante guasti e problemi riscontrati sui mercantili sarebbero state rilasciate comunque le certificazioni di sicurezza.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Giacomini, Luca Robustelli, Paolo Frank, Sonia Borgese, Cesare Fumagalli, Mario ed Enrico Scopesi, Giada Orsini, Daniele Venturini, Romano Raimondo.

Tra gli indagati anche Roberto Paoloni, il comandante che il sei maggio 2013 urtò la torre piloti a Genova con la Jolly Nero causando la morte di nove persone. L'inchiesta sulle false certificazioni era nata proprio nel corso delle indagini sul disastro. Gli investigatori della guardia di finanza avevano scoperto così il giro di certificazioni "aggiustate". Paoloni è stato condannato dalla Cassazione in via definitiva ma la corte d'appello deve rideterminare la pena. Secondo il pm Walter Cotugno, la nave, certificata dal Rina e ispezionata dalla capitaneria, era salpata con le carte truccate e piena di apparecchi guasti. Nel 2017 due funzionari della Capitaneria erano stati sospesi mentre due ingegneri del Rina erano finiti ai domiciliari.

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