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Cronaca

Inchiesta Morandi, l'ex ministro Lupi davanti ai pm

In carica dal 2013 al 2015, sarebbe stato lui a firmare la concessione ad Autostrade: ai magistrati dovrà riferire anche delle attività di controllo e vigilanza programmate in seguito alla firma

È durato circa un’ora e mezza l’interrogatorio del parlamentare Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti tra il 2013 e il 2015, sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. 

Lupi è arrivato a Palazzo di Giustizia intorno alle 10, e ne è uscito poco prima di mezzogiorno. A chiamarlo in causa era stato il predecessore Antonio Di Pietro, che nel corso del suo interrogatorio (era stato sentito qualche giorno prima di Graziano Del Rio, sempre come persone informate sui fatti) aveva riferito che era stato Lupi a firmare la concessione per Autostrade. 

«C’è qualcuno che ha deciso di cambiare i contenuti convenzionali - ha ricordato in proposito l’ex ministro - Ricordo che c’è stata una legge precedente alla mia legislatura che ha stabilito il nuovo contenuto convenzionale con Autostrade». 

«Non mi erano mai arrivate notizie di criticità sul Morandi perché la discussione è sempre stata sul tema centrale della realizzazione della Gronda - ha aggiunto l’ex ministro Maurizio Lupi - In quei due anni di ministero sia nel rapporto con le autorità locali che con Autostrade la discussione era sbloccare finalmente la realizzazione della Gronda: non avrebbe sostituito il ponte Morandi, ma lo avrebbe alleggerito del traffico pesante e indirettamente, secondo me, avrebbe portato a una situazione diversa. Le note contrarietà locali hanno fatto allungare i tempi».

«Tutti gli atti sono pubblici, così come le convenzioni e le responsabilità di chi doveva fare cosa: noi - ha aggiunto Lupi, parlando con i cronisti all’uscita del tribunale - Avevamo tre punti che per me erano sacri ovvero la sicurezza, quindi la manutenzione ordinaria e straordinaria, la realizzazione delle grandi opere e il terzo tema, quello delle tariffe. L’obiettivo era che la tariffazione fosse corretta in base agli investimenti che si facevano, e che le tariffe non continuassero ad aumentare».

Infine, un accenno alla Gronda, considerata per Lupi «vitale. Non mi erano mai arrivate notizie di criticità sul Morandi perché la discussione è sempre stata sul tema centrale della realizzazione della Gronda - ha chiarito l’ex ministro - In quei due anni di ministero sia nel rapporto con le autorità locali che con Autostrade la discussione era sbloccare finalmente la realizzazione della Gronda: non avrebbe sostituito il ponte Morandi, ma lo avrebbe alleggerito del traffico pesante e indirettamente, secondo me, avrebbe portato a una situazione diversa. Le note contrarietà locali hanno fatto allungare i tempi».

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