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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rogo alla discarica di Scarpino: verso i primi indagati per incendio doloso

Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso un gruppo di almeno tre persone all'interno dell'area. La Procura pronta a iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati

Almeno tre persone riprese dalle telecamere di sicurezza della discarica di Scarpino. Parte da qui la Procura di Genova, pronta a iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati per incendio doloso, per il rogo divampato alle 5 di mattina dello scorso 26 marzo. A quell'ora quelle persone non dovevano essere lì. Sono stati invece immortalati all'interno di una vasca di raccolta della parte secca dei rifiuti solidi urbani.

Sulla vicenda indagano gli investigatori della sezione polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, che in base alle relazioni di Amiu esclude l'ipotesi dell'auto combustione. Bocche chiuse sull'identità delle persone coinvolte da parte del sostituto procuratore Fabrizio Givri, titolare dell'inchiesta, e del procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio del pool ambientale.

Nelle scorse settimane dirigenti e funzionari di Amiu hanno fornito informazioni su turni di lavoro e sistemi di sorveglianza. Dopo un mese, infatti, è emersa l'ipotesi di incendio doloso senza indagati essendo improbabile che il fuoco si sia generato senza un intervento esterno. Nei giorni scorsi, invece, dopo due mesi dal rogo, pare si sia arrivati all'individuazione delle persone che si trovavano dentro la discarica e ora gli investigatori cercano di capire se qualcuno abbia visto qualcosa.

Non è la prima volta che la discarica di Scarpino entra nel mirino della Procura. Nel 2014 il sito di smaltimento avviato nel 1968, fu chiuso dalle indagini della magistratura genovese per il presunto ritardo sulla raccolta differenziata rispetto a tanti altri comuni. Scarpino-3 è stata riaperta, di recente, solo per lo stoccaggio e lo smaltimento del secco della parte organica dei rifiuti solidi urbani, differenziati da carta, plastica, vetro, metalli, rifiuti solidi e tossici. Proprio in una di queste vasche il 26 marzo è scoppiato l'incendio che per fortuna è stato contenuto dai vigili del fuoco.

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