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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Pegli / Via Emilio Salgari

Incendi a Genova, dolo e disattenzione le cause

A parte quelli di Nervi e Staglieno, gli altri incendi a Pegli, Sestri Ponente, Davagna e Mele sarebbero di origine dolosa. Le indagini sono affidate ai carabinieri

 «La maggior parte degli incendi che sono divampati nelle ultime ore, eccezion fatta per quello di Sant'Ilario, sono dolosi»: la conferma di quella che era ormai una certezza, e cioè che dietro la devastazione causata dai roghi scoppiati a Pegli, in Valbisagno, a Moconesi (espanso poi a Neirone), a Davagna e a Mele ci sia la mano dell'uomo, è arrivata dall'assessore regionale all'Agricoltura, Stefano Mai, che in mattinata ha partecipato al tavolo del Comitato Coordinamento Soccorso in Prefettura.

«Al momento la situazione più critica è nell'imperiese - ha detto l'assessore - dove siamo certi che ci siano stati almeno quattro inneschi. Troppe accensioni a distanza di poche centinaia di metri l'uno dall'altro per pensare a fattori accidentali, eccezion fatta per il rogo di Sant'Ilario».

In serata, un altro grosso incendio si è sviluppato a Mignanego: Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile, sul posto, stanno cercando di fermare le fiamme. Anche a Lumarzo, in località Sottocolle, Vigili del Fuoco e volontari sul posto per un altro rogo. Si segnalano incendi anche sopra Chiavari e a Pian del Prete.

Tornando alle cause, l'incendio sulle alture di Nervi sarebbe stato provocato da un operaio che lavora per una ditta in appalto ad Autostrade, già denunciato, che l'avrebbe appiccato maneggiando un flessibile e causando la scintilla che ha attecchito alla vegetazione secca. Sul posto insieme con lui (che ricopre il ruolo di capo cantiere) altri due operai, la cui posizione è al vaglio di Nucleo Carabinieri Forestale di Genova. Anche il rogo a Sant'Antonino, in Valbisagno, sarebbe di natura colposa: gli investigatori sarebbero risaliti al punto in cui è divampato l'incendio, in via San Pantaleo, una fascia ripulita con il fuoco da un contadino cui con tutta probabilità il falò è sfuggito di mano. Si è trattato, fortunatamente, di un incendio di piccole dimensioni, rapidamento circoscritto e spento anche grazie all'aiuto dei residenti.

Dolosi sarebbero invece gli incendi divampati a Moconesi, come confermato anche dal sindaco, e a Davagna, in località Rosso, dove le fiamme sarebbero state appiccate lungo la strada intorno alle 3 della notte tra martedì e mercoledì. Il bagliore è stato notato da un residente, che ha subito contattato i carabinieri locali, che hanno a loro volta  avvisato il nucleo Forestale diretto dal colonnello Silvio Ciapica. Gli incendi hanno continuato a impegnare i soccorsi per tutta la notte.

Il pericolo, in un momento in cui permane lo stato di grave pericolosità e il divieto assoluto di accendere fuochi e usare apparecchi elettrici nei boschi, restano però i piromani emulatori, anche se al momento non è ancora chiaro se l'altro incendio più grave nel territorio cittadino, quello di Pegli, sia di natura colposa o dolosa. La situazione, per quanto riguarda Genova, sta comunque lentamente e faticosamente migliorando: gli incendi di Nervi e Pegli sono in via di bonifica, anche se non del tutto spenti e costantemente presidiati, quelli di Davagna, Mele, Sant'Antantonino (sopra Staglienoe monte Gazzo sarebbero ormai sotto controllo.

La situazione rimane critica invece a Moconesi, in Valfontanabuona, dove il fronte si è esteso anche al Comune di Neirone e dove nella notte i Vigili del fuoco hanno fatto evacuare dalla sua priorità una donna insieme con i suoi cavalli, minacciato dalle fiamme. Risulta al momento l'unica sfollata, anche se la vegetazione continua a bruciare, e sul posto sta operando un canadair nonostante il forte vento che ostacola le operazioni. Altri tre canadair sono invece in azione nell'imperiese, dove, come confermato dall'assessore Mai, la situazione è critica.

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