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Cronaca

Il 2011 va in archivio, fatti e misfatti di un anno di cronaca a Genova

Dall'arresto di Don Seppia alla tragica alluvione del 4 novembre che ha devastato Genova e i genovesi, ecco il bilancio del 2011, un anno di cronaca

Il 2011 ci saluta, per la gioia di molti che associano a questo primo anno della nuova decade i primi stenti, i primi segni tangibili di recessione e di difficoltà. Con il 2011 finiscono nel cassetto della memoria anche i principali fatti di cronaca che hanno interessato la città di Genova in questi dodici mesi. 

Ovviamente è l'alluvione del 4 novembre a prendersi buona parte dei "riflettori", ma ripercorrendo i mesi passati sono tanti anche gli episodi di violenza, gli omicidi, spesso collegati ad un furto. Fa ancora rabbrividire, ad esempio, la violenza estiva in piazza Portello dove uno scippo si trasformò in un pestaggio sanguinario e insensato. Ma anche le aggressioni in famiglia, il figlio che colpisce a morte la madre nell'alessandrino o le violenze di Bolzaneto che hanno portato alla coraggiosa denuncia da parte della madre vittima della follia del figlio.

Proviamo a ripercorrere insieme un anno di cronaca:

Genova, 9 gennaio 2011 - Quattro morti sono il bilancio della tragedia di via Piacenza, nel quartiere Molassana. Carlo Trabona, muratore in pensione di 70 anni, spara all'impazzata davanti ad un bar per poi togliersi la vita con un colpo alla tempia.  Le vittime non sono estranei, ma tutte persone vicine al Trabona: il vicino di casa dell'uomo, Loreto Cavaretta, 68 anni; il fratello di Loreto, Angelo Cavaretta, 76 anni, deceduti entrambi in ospedale e la moglie del pensionato, Antonina Scinta, 72 anni, morta sul colpo. Dopo una discussione con i due fratelli, il pensionato ha tirato fuori la pistola e ha sparato alla testa di Loreto, rivolgendo poi l'arma verso il secondo. Ma la pistola si è inceppata e uno dei due è quindi riuscito a scappare all'interno di un supermercato, l'anziano lo ha seguito, colpendolo all'addome. Trabona è poi tornato a casa, poco distante, ha ucciso la moglie sul pianerottolo e ha chiamato al telefono la figlia, dicendole: "ho ucciso tua madre". 

 

Santo Stefano D'Aveto, 1 febbraio 2011 - Marco Corvisiero, maestro di sci di 30 anni di Santo Stefano d'Aveto viene travolto da una valanga e, dopo essere rimasto per quasi tre ore sotto due metri e mezzo di neve, muore mentre viene trasportato a valle dove un'ambulanza lo avrebbe trasferito d'urgenza all'ospedale.

 

Genova, 14 maggio 2011 - Arresto di Don Seppia. Clamoroso arresto a Genova: in manette il parroco della chiesa Santo Spirito di Sestri Ponente, don Riccardo Seppia, 51 anni,  genovese. "Sull'inchiesta al momento gli investigatori mantengono uno stretto riserbo, ma, da quanto si è appreso, il reato sarebbe stato compiuto a Genova, benché ad eseguire l'arresto sarebbero stati i carabinieri del Nas di Milano." Questa fu la prima notizia che riportarono le agenzie. Nei giorni successivi le notizie si rincorrono, vengono pubblicate le intercettazioni telefoniche e la Chiesa cade nell'imbarazzo.

Don Riccardo prima di diventare parroco a Sestri Ponente, nel 1996, è stato nella chiesa di San Giovanni Battista, a Recco (Genova) e poi in quella di San Pietro di Quinto (sempre nel Levante genovese), in val Brevenna (nell'entroterra di Genova).

Vengono alla luce i rapporti che il parroco aveva costruito negli anni, una rete di contatti. Un desiderio incontrollabile che lo spingeva a organizzare incontri "proibiti" con giovani minorenni, e alcuni contatti registrati con spacciatori di stupefacenti. Negli scorsi mesi l'ultima notizia racconta di un video chock dal carcere di Marassi e poi la richiesta di rito abbreviato del 25 novembre 2011...

 

Genova, 24 maggio 2011 - Un migliaio gli operai di Fincantieri dopo la notizia della chiusura dello stabilimento di Sestri Ponente scendono in strada per un lunghissimo corteo da via Soliman sino alla Prefettura in largo Lanfranco. Alla marcia di protesta si sono aggiunti i lavoratori di Ansaldo Energia e quelli di Piaggio al grido "Fincantieri o morte". Tensione e cariche davanti alla Prefettura di Genova dove è arrivato il corteo dei lavoratori di Fincantieri partiti di prima mattina da Sestri Ponente. Davanti al portone del palazzo del Governo si registrano scontri tra polizia e manifestanti che dopo il lancio di oggetti hanno tentato di entrare nel palazzo. Nella contrapposizione qualche ferito lieve, un cassonetto dell'immondizia è stato portato davanti al portone e un sasso che infrange il vetro di una finestra della Prefettura. Quello che resta è soltanto la rabbia e la frustrazione, per una situazione che il 2011 non riuscirà a risolvere. Epilogo rimandato al 2012.

 

Genova,  28 giugno 2011 - La violenta aggressione di Portello. Per strappargli la collanina lo avevano preso a calci fratturandogli entrambe le gambe ed erano poi fuggiti. Dopo due mesi di indagini e grazie all'utilizzo delle telecamere della questura di Genova, la squadra mobile ha arrestato due marocchini di 21 anni che il 28 giugno scorso intorno alle 20 in piazza Portello avevano scippato un commerciante della zona picchiandolo con inutile ferocia. L'uomo, un genovese di 69 anni, ha riportato fratture multiple e danni permanenti. GUARDA IL VIDEO

 

Genova, 15 luglio 2011, il delitto di Prà - "Non lo sopportavo più". Con queste parole Marcello Lo Verso ha confessato l'omicidio del padre, Daniele di 83 anni, sgozzato qualche giorno fa sulle alture di Genova Prà, nella sua casa al Cep. Il 47enne ha riferito ai carabinieri del nucleo investigativo di Genova di essere stato lui ad aggredire e ad uccidere il padre, un autista Amt in pensione. "Era sporco, faceva rumore di notte, non mi lasciava dormire bene", ha proseguito. L'uomo ora si trova in carcere, a Marassi, in stato di fermo per omicidio volontario e rapina. I sospetti dei militari dell’Arma, che hanno condotto le indagini coordinate dal pm Paola Calleri, si erano concentrati sin dall’inizio sul figlio. Negli ultimi mesi i rapporti tra i due erano diventati burrascosi. Marcello Lo Verso è in stato di fermo. A scoprire il cadavere della vittima è stata la figlia di Daniele Lo Verso. Appassionato di caccia, aveva cinque figli e aveva perso la moglie due anni fa. "Era una persona buona, un uomo tranquillo" dicono gli abitanti della zona. 

 

Alessandria, 17 luglio 2011 - Lorenzo Cavanna, ragazzo di 26 genovese ex promessa del calcio, ha massacrato di botte la madre, Francesca Beretta, 56enne, originaria di Genova e divorziata. I due si erano appena trasferiti fuori città in una casa di campagna a Mornese, nel Monferrato, in provincia di Alessandria. Il giovane aveva giocato anche nella Primavera del Genoa insieme a Mimmo Criscito. I carabinieri sono intervenuti dopo una segnalazione dei vicini di casa preoccupati per le urla che provanivano dall'appartamento e che facevano presuppore una violenta lite in corso. Cavanna ha colpito la madre con pugni e schiaffi e probabilmente anche con qualche oggetto contundente. La donna è stata soccorsa immediatamente dai volontari del 118 che hanno anche tentato una rianimazione ma i traumi al volto e al cranio si sono rivelati troppo gravi. L'assassino, che da tempo soffriva di turbe psichiche, è stato portato nel carcere di Alessandria. 

 

Genova, 27 ottobre 2011 - Arrestato a Bolzaneto un ragazzo di 19 anni accusato di aver preso a bastonate la madre dopo averla minacciata con un coltello. La donna, 38 anni, sopportava i maltrattamenti del figlio da ormai tre anni ma ieri mattina si è decisa a denunciarlo temendo per la propria incolumità. Quando il ragazzo lo ha saputo ha iniziato a colpire la madre con un bastone fino quasi a romperle un braccio, l'intervento del padre ha permesso alla donna di fuggire. Alla vista dei carabinieri il ragazzo ha finto di essersi pentito abbracciando la madre, ma i carabinieri, inospettiti, non hanno abbandonato la casa attendendo poco lontano. Poco dopo il ragazzo ha ripreso le violenze minacciando la madre di morte, la donna è nuovamente scappata in strada e a quel punto sono scattate le manette. Il ragazzo si trova ora rinchiuso presso il carcere di Marassi.

 

Genova, 4 novembre 2011 - Alluvione a Genova. Una città in ginocchio si arrende alla furia delle acque, l'esondazione del Fereggiano è improvvisa e violentissima, tanto da trasformare corso Sardegna in un fiume in piena che trascina e porta con sè tutto quello che trova. In via Fereggiano, presso la fermata degli autubus in direzione centro, nell'androne del civico 2, perdono la vita 6 persone: una mamma albanese di 29 anni e delle sue due bimbe di 1 e 8 anni; una donna di 40 anni e una ragazza di 19, entrambe tornavano a casa dopo aver prelevato da scuola rispettivamente il figlio e il fratellino, e una donna di 50 anni. Un evento tragico che ha segnato nell'animo i genovesi, sì abituati alle piene del Bisagno, ma non in simili proporzioni. Nel 1970 i morti furono molti di più, ma era da quel lontano novembre che non si assisteva ad una simile devastazione del territorio. Il Bisagno esonda all'altezza di Ponte Carrega e piazzale Adriatico è sommersa dall'acqua, allagata anche la zona di San Fruttuoso con danni alle imprese per milioni e milioni di euro. Anche il centro è ko, via XX Settembre e piazza della Vittoria sono invase dal fango.

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Alluvione a Genova - Foto di Giacomo Manca

Alluvione a Genova 4 novembre 2011 © TM News Infophoto

Genova: il giorno dopo l'apocalisse © TmNews / InfoPhoto

 

Genova, 5 dicembre 2011 - Giallo nel quartiere di Sampierdarena. Una madre, Monica Gilse 38 anni e suo figlio, Marcos Kleyner Ramirez, entrambi di nazionalità ecuadoriana, sono stati ritrovati morti nel proprio appartamento di via Balbi Piovera 13 uccisi da una decina di coltellate. I due cadaveri sono stati trovati in una pozza di sangue dal marito reintrato la sera a casa dopo il lavoro. Le indagini ad oggi si sono concentrate sul mondo delle gang sudamericane, Monica aveva infatti subito mesi prima un'aggressione e la famiglia stava preparando in fretta il ritorno in Ecuador. Ma è ancora tutto nelle mani degli investigatori, la verità è lontana.

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