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Cronaca

Ilva: confermati 600 esuberi a Cornigliano

Nessuno spiraglio da parte dei sindacati sulla firma di un accordo, che prevede quattromila esuberi a livello nazionale, 600 solo a Genova. La trattativa passa ora nelle mani del nuovo governo

La convocazione al ministero dello Sviluppo Economico aveva fatto ben sperare i lavoratori dell'Ilva ma purtroppo per loro la riunione di questa mattina non ha dato i risultati sperati e la trattativa si è interrotta. Arcelor Mittal e il ministro Calenda hanno confermato i quattromila esuberi, 600 solo a Genova, e i sindacati hanno dichiarato inaccettabile la proposta.

La trattativa riprenderà con il nuovo governo, una volta in carica. «La proposta sulla vertenza Ilva è irricevibile. La trattativa non è mai entrata nel merito, ma nulla è comunque cambiato sull'occupazione. La Fiom non mette la firma su un accordo che prevede licenziamenti», scrive il sindacato sui suoi profili social.

Sulla stessa linea la Uilm: «a fronte della proposta di accordo che ci è stata presentata oggi dal ministro Calenda abbiamo mantenuto la nostra posizione - dichiara il segretario Rocco Palombella -. Il piano industriale e quello ambientale sono incoerenti con i 4mila esuberi. Non possiamo accettare il fatto che a fronte di una risalita produttiva scenda il numero dei lavoratori. Parliamo di persone, di famiglie, di intere comunità. Non possiamo dimenticarcelo. Con rammarico prendiamo atto del fatto che le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Il testo che ci è stato proposto non è rappresentativo del nostro negoziato. È sbagliata la scelta di una società mista con Invitalia alla luce dell'esperienza di Cornigliano. Se i punti - conclude il segretario - inseriti nel documento non sono negoziabili, per quanto ci riguarda non ci sono le condizioni per un accordo. Chiediamo comunque di continuare liberamente il negoziato, senza vincoli».

«Regione Liguria e le istituzioni locali liguri guardano con preoccupazione alla sospensione delle trattative sindacali tra il gruppo Mittal e le organizzazioni dei lavoratori. Il ministro Calenda ha infatti comunicato al tavolo degli enti locali riunito a Roma l'indisponibilità da parte di tutte le organizzazioni sindacali a proseguire la trattativa sulla bozza d'accordo predisposta da azienda e governo». Così il presidente Toti, oggi a Roma per il tavolo istituzionale su Ilva, ha commentato la sospensione delle trattative tra l'azienda e le parti sindacali. «La Regione Liguria - ha proseguito Toti - auspica che si torni al più presto al tavolo del negoziato e ha ribadito la propria disponibilità ad impegnarsi, attraverso la società di Cornigliano e in accordo con il governo, ad agevolare le garanzie e le politiche occupazionali che le parti decideranno liberamente di sottoscrivere nel prossimo futuro. Confidando nella ragionevolezza di tutti Regione Liguria ha ribadito di ritenere lo stabilimento di Genova Cornigliano un patrimonio industriale e produttivo non solo del territorio ma dell'intero paese».

Chiaro il messaggio di Bruno Manganaro, Segretario Generale Fiom Cgil Genova. «Il Governo un minuto prima di andarsene, tenta di scaricare sul sindacato le sue responsabilità contenute nell'accordo segreto siglato con Mittal che un anno fa ha precostituito: esuberi, taglio del salario e aggiramento della legge dello Stato che prevede la continuità del rapporto di lavoro, possibilità di esternalizzare attività ora gestite in modo diretto e, per Genova, il non rispetto dell'Accordo di Programma. Scrivere, come ha fatto il Governo che convocherà un tavolo per attuare gli impegni dell'Accordo di Programma mentre si confermano 600 esuberi a Genova è una bella presa in giro, che la Fiom Cgil respinge al mittente. Gli ultimi 10 mesi, il Governo li ha passati cercando di farci ingoiare questi rospi, atteggiamento reiterato nell'incontro di oggi dove ha ripresentato lo stesso schema, con qualche brillantino (vedi incentivi all'esodo). Una delle più grandi aziende siderurgiche in Europa svenduta con meno lavoratori ed in condizioni peggiori: è questo che offre il Governo al Paese. Per la Fiom Cgil, Mittal può acquisire Ilva nel rispetto della continuità del posto di lavoro, reddito, diritti e nel rispetto dell'Accordo di Programma per Genova e questo è il messaggio che ci sentiamo di consegnare al prossimo Esecutivo».

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