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Cronaca Sampierdarena / Via Milano

Ilva: dopo la notte in fabbrica, riprendono i blocchi del traffico DIRETTA

Anche oggi i manifestanti hanno invaso strada a mare Guido Rossa, lungomare Canepa e il casello di Genova Ovest, rendendo particolarmente complicata la circolazione

Prosegue la protesta degli operai dell'Ilva di Cornigliano. Una ottantina, aderenti alla Fiom, ha trascorso la notte in fabbrica e quest'oggi si stanno ripetendo i blocchi del traffico, già visti ieri. In particolare i manifestanti hanno invaso strada a mare Guido Rossa, lungomare Canepa e il casello di Genova Ovest, rendendo particolarmente complicata la circolazione.

Aggiornamento ore 16.15: sull'autostrada A7 Milano-Genova è stato riaperto il tratto compreso tra l'allacciamento A7/A10 e Genova in direzione Genova.

Ore 16: i lavoratori stanno togliendo i blocchi al traffico in via di Francia, riaperto il casello di Genova Ovest in uscita e la sopraelevata in entrambe le direzioni.

Poco prima delle 9 il corteo ha imboccato la sopraelevata da lungomare Canepa, creando particolari disagi nella zona dell'elicoidale. Chiuso il tratto autostradale tra il bivio A7/A10 Genova-Ventimiglia e Sampierdarena; chiusa anche la carreggiata a mare della sopraelevata mentre verso ponente il traffico è bloccato da Dinegro in poi. Ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria, con traffico congestionato in via Milano verso il centro.

Intorno alle 10.40 alcuni manifestanti hanno bloccato anche via Cantore. Intorno alle 12 bloccata anche via di Francia. Il Comune ha disposto la sospensione del divieto di circolazione sulle corsie gialle, consentito anche fare retromarcia in sopraelevata per tirarsi fuori dalla coda di auto.

A complicare ulteriormente la circolazione in città ci si mette pure lo sciopero degli autobus, dalle 11.45 alle 15.45.

I lavoratori dell'Ilva chiedono il rispetto dell'Accordo di Programma, sottoscritto nel 2005, quando chiuse il ciclo a caldo in seguito a un esposto di alcune mamme della zona, preoccupate per l'aria che respiravano i loro figli. Fu lì che Riva firmò che avrebbe investito 770 milioni di euro e contemporaneamente sarebbero stati mantenuti i livelli occupazionali esistenti.

Oltre alle 'ragioni storiche', a esacerbare ulteriormente gli animi ci ha pensato la crisi della siderurgia, con prospettive poco chiare per il futuro dei cantieri, Cornigliano compreso. Il 4 febbraio è stata fissata una riunione Comitato di Vigilanza, a cui però il governo sembra non voler partecipare. Mentre gli altri sindacati vedono il bicchiere mezzo pieno, aspettando il 4 febbraio, la Fiom ha accolto l'assenza del governo come un affronto ai lavoratori e ha deciso per la linea dura.

Sulla protesta dei lavoratori dell'Ilva è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Nel prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico la Regione Liguria è pronta a dialogare con il governo per trovare una soluzione duraturdel a per lo stabilimento Ilva di Genova nel pieno rispetto dell'Accordo di Programma sottoscritto a suo tempo da tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e dall'esecutivo».

«La Regione è pronta a fare la propria parte come già ha dimostrato in precedenza» ha aggiunto l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi.

«Su Ilva Genova il governo deve far fronte alle sue responsabilità e partecipare al prossimo incontro sul futuro del sito genovese che, ricordiamo, è vincolato da un accordo di programma che si ha l'impressione che qualcuno voglia dimenticare». Questa la posizione di Sinistra ecologia e libertà.

«Siamo certi che l'incontro del 4 febbraio al ministero dello Sviluppo economico sarà l'occasione per affrontare politicamente il tema dello sviluppo industriale e occupazionale, anche in relazione alla possibile cessione del gruppo. Auspichiamo che in previsione dell'incontro prevalga tra Azienda, Istituzioni e Sindacati un clima di confronto e responsabilità nell'interesse degli obiettivi comuni a tutta la città». Così Alessandro Terrile, segretario Pd Genova, duramente contestato dagli operai in occasione della protesta a Palazzo Tursi.

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