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Cronaca

Ilva, il «messaggo di speranza» dei sindacati: «Niente sciopero il 18 gennaio»

Dopo il no di Fim-Cisl e Uilm di non aderire alla manifestazione di protesta organizzata per lunedì, le altre sigle sindacali hanno deciso di fare un passo indietro e annullare il corteo

Alla fine ha prevalso il no: dopo la decisione, da parte di Fim-Cisl e Uilm, di non aderire allo sciopero di protesta sulla vertenza Ilva indetto dalle altre sigle sindacali per lunedì 18 gennaio, Fiom e Failms hanno deciso di sospendere la manifestazione dei lavoratori e annullare il corteo che avrebbe dovuto sfilare da Cornigliano sino in Prefettura, dove proprio per lunedì è stato convocato il Collegio di vigilanza.

Un messaggio «di apertura e speranza»,  hanno fatto sapere i rappresentati dei due sindacati, «affinché il governo e le istituzioni locali confermino le garanzie previste dall’accordo di programma ricercando una soluzione che, se c’è la volontà politica, esiste». Nessuna manifestazione per le vie del centro, dunque, ma un simbolico presidio nella portineria dello stabilimento Ilva per continuare a far sentire la propria voce.

Il passo indietro è arrivato dopo tre giorni particolarmente tesi, iniziati con lo sciopero di lunedì 11 gennaio e l’irruzione in Comune da parte di alcuni lavoratori, che avevano deciso di occupare il cortile di Tursi in attesa della convocazione del governo. 

Una protesta che durante il pomeriggio “caldo” è degenerata con cori contro Marco Doria e un’aggressione a suon di insulti e sputi nei confronti di Alessandro Terrile, segretario regionale del Pd. Episodi duramente condannati dal sindaco, e da cui Fim-Cisl e Uilm avevano preso le distanze ribandendo l’intenzione di arrivare a una soluzione rapida e condivisa in grado di tutelare il futuro dei lavoratori.

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