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Cronaca Sestri Ponente / Via Enrico Melen

Iit, personale tecnico e amministrativo in stato di agitazione

Lavoratori e sindacati chiedono l'adozione di un contratto collettivo di lavoro nel quale tutti gli aspetti che regolano il lavoro dei dipendenti Iit siano frutto di negoziazione basata sulle caratteristiche dell'ente

Il personale tecnico e amministrativo dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, circa 600 dipendenti su circa duemila complessivi, è entrato in stato di agistazione.

"È trascorso ormai un anno da quando il personale dell’Istituto Italiano di Tecnologia è stato chiamato ad eleggere i propri rappresentanti tra i dipendenti tecnici, impiegati e amministrativi - ricordano Flc Cgil e Usb -. Nonostante le loro reiterate richieste di adozione di un Ccnl di riferimento, unitamente all'instaurazione di corrette relazioni sindacali, niente è cambiato e da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione del personale".

Durante la conferenza stampa, che si è svolta nella mattinata di mercoledì 26 ottobre e alla quale erano presenti Stefano Boero e Claudio Croci di Flc Cgil, Maurizio Rimassa di Usb e i rappresentanti dei dipendenti, sono stati resi noti i contenuti della vertenza e le principali richieste sindacali circa l'adozione di un contratto collettivo di lavoro nel quale tutti gli aspetti che regolano il lavoro dei dipendenti Iit siano frutto di negoziazione basata sulle caratteristiche dell'ente.

"La fondazione infatti - spiegano i sindacati - è uno dei pochi istituti di ricerca italiani ed europei a non applicare un contratto collettivo ai dipendenti (al contrario dei dirigenti). L'adozione di un Ccnl consentirebbe una migliore regolamentazione di tanti fondamentali questioni di organizzazione del lavoro quali il lavoro agile, le politiche salariali, la crescita professionale del personale, la sicurezza sul lavoro, migliore scambio di informazioni e comunicazione".

"A questi problemi - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - si aggiunge quello della stesura del protocollo sul risparmio energetico, altamente impattante sulla vita dei dipendenti e sul quale non vi è stato alcun confronto sindacale. Per tutti questi motivi oggi i dipendenti Iit sono in stato di agitazione e chiedono di fare finalmente un passo avanti verso moderne relazioni sindacali in un istituto d'eccellenza quale è Iit".

"Del resto i numeri della fondazione non giustificano l'arretratezza delle relazioni sindacali e la mancanza di diritti dei dipendenti Iit: 406 progetti in corso, 1.293 brevetti, 1.911 dipendenti (di cui 600 a Genova), 470 studenti in dottorato 630 ricercatori precari, 570 contratti individuali. Il progresso scientifico tecnologico - concludono Flc Cgil e Usb - non si deve costruire con il sotto inquadramento, la precarietà e l'assenza di valorizzazione dei lavoratori: è ora di dire basta".

"All'Iit ci sono circa 600 persone del personale tecnico e amministrativo che lavorano senza un contratto nazionale, ma con contratti individuali. Significa una giungla di contratti che tiene sotto scacco i lavoratori, anche dal punto di vista sindacale. E l'insoddisfazione spesso coinvolge anche i ricercatori". Così i consiglieri regionali Selena Candia e Ferruccio Sansa.

"Però ai dirigenti il contratto nazionale di lavoro è assicurato - continua Candia -. Sono i diritti degli altri a essere dimenticati: perché non è regolamentato molto della loro vita lavorativa, dallo smart working agli scatti di carriera, sino alla maturazione di anzianità che così non è spendibile presso altri enti. Il risultato è che molti lavoratori scappano all'estero".

"Non bastano i successi scientifici: un'eccellenza, per essere tale, deve anche rispettare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici - concludono Candia e Sansa -. Interverremo in Regione per chiedere di fare pressione nei confronti del Governo per risolvere questo problema. Nei prossimi giorni visiteremo l'Iit per capire meglio la situazione".

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