rotate-mobile
Cronaca ponte parodi

Hennebique, firmato l'accordo: entro il 2019 un progetto per recuperarlo

Sottoscritta lunedì l'intesa con cui Regione, Comune, Autorità Portuale e Sovrintendenza si danno un anno di tempo per mettere a punto un progetto di riqualificazione per il silo di Ponte Parodi

Il sindaco Marco Bucci, nel corso della sua conferenza di fine anno, l’aveva definito «una priorità». Non stupisce dunque che tra i primi atti compiuti nel 2018 ci sia l’approvazione del progetto di recupero del silo Hennebique, la struttura a Ponte Parodi che da 40 anni attende di trovare una una nuova destinazione d’uso.

La firma è avvenuta ieri in Regione, e ha coinvolto anche il presidente Giovanni Toti e il presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, il Soprintendente ai Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio, Vincenzo Tiné, e il direttore del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova, Enrico Dassori: saranno loro a dover decidere non soltanto cosa realizzare a Ponte Parodi e all’interno dell’Hennebique, ma anche come, in modo da rispettare i vincoli che riguardato il silo. Si tratta, fanno sapere i soggetti coinvolti, di un primo step di un percorso che durerà un anno di studi e di ricerca per stabilire sia le condizioni di conservazione e di tutela del silos sia la possibilità di intervento e di riutilizzo.

L’intesa stabilisce pertanto il percorso tecnico che, al massimo entro un anno dalla sottoscrizione, le amministrazioni dovranno seguire per giungere a questo obiettivo, mediante attività di studio e ricerca finalizzate alla predisposizione della Scheda Tecnica prescritta dal Regolamento sugli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati. All’interno di questo percorso il Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova avrà il compito di curare la parte tecnico-scientifica e le relative attività saranno sottoposte all’esame di un apposito Comitato di Coordinamento Tecnico Scientifico comporto da rappresentanti tecnici delle Amministrazioni sottoscrittrici.

«Oggi abbiamo fatto una cosa che non si era mai fattA in questa regione e in questa città - è stato il commento del presidente della Region, Giovanni Toti  - Un accordo quadro tra tutte le amministrazioni competenti che sarà fondamentale non solo per l’estetica, ma per la funzionalità della città e ci siamo dati massimo un anno, ma io credo sarà molto meno, per stabilire quali sono i vincoli, all’interno dei quali privato e pubblico dovranno agire per valorizzare quell’immobile che è uno scandalo sia rimasto così per 30 anni. Quindi nel giro di qualche mese saranno resi noti i vincoli da rispettare per cui l’immobile sarà messo a gara a e disposizione per coloro che avranno un progetto di sviluppo legato all’occupazione di questa città per ristrutturarlo e per gestirlo».

Dalla sottoscrizione dell’accordo odierno sono previsti sei mesi e, entro la fine del 2018, si avranno gli esiti delle valutazioni che stabiliranno, in via definitiva, le possibilità di uso e trasformazione dell’edificio per il suo affidamento pubblico a soggetti interessati al suo riuso. A quel punto sarà necessario reperire i fondi per realizzare gli interventi attraverso un project financing.

La storia dell’Hennebique

La sottoscrizione di oggi rappresenta la prima volta in cui tutte le parti in causa concordano di collaborare per arrivare al riutilizzo dell’edificio liberty in cemento armato costruito del 1901 da Giovanni Antonio Porcheddu come deposito di granaglie e collocato sulla calata Santa Limbania del porto antico di Genova.

Il suo nome, Hennebique, gli deriva da uno degli inventori del calcestruzzo armato che lo realizzò alla fine dell’800 (1901). Si tratta del primo esempio a Genova di costruzione integralmente realizzata in calcestruzzo armato, utilizzato per il deposito di granaglie provenienti dai traffici marittimi e dismesso negli anni ’70.

Dopo questa data e, a partire dal 1992 con l’Expo sono iniziate le riflessioni sull’utilizzo di tutta l’area del Porto antico che aveva perso la sua antica utilità e molte idee si sono succedute per far rivivere Hennebique: tra le tante anche quella di diventare sede della Facoltà di Ingegneria di Genova, ma la complessità della struttura e gli elevati costi di trasformazione hanno portato l’Università ad abbandonare il progetto.

Credit Photo: Instagram @mikina76 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Hennebique, firmato l'accordo: entro il 2019 un progetto per recuperarlo

GenovaToday è in caricamento