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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I traffici loschi della hacker russa, arrestata dalla polizia postale

Secondo arresto in meno di un anno per una quarantenne, madre di due figlie. Appena le sono stati concessi i domiciliari, ha ripreso a commettere frodi informatiche

Finita in manette nell'ottobre del 2021 a Genova e poi ai domiciliari nel marzo del 2022, appena ha potuto ha ripreso le sue attività criminali. Per questo la polizia di Stato ha arrestato di nuovo una cittadina russa appartenente a un'organizzazione criminale transnazionale dedita alle frodi informatiche di ultima generazione, alla ricettazione e al riciclaggio.

Gli investigatori del compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Genova, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno ottenuto l'aggravamento degli arresti domiciliari e hanno arrestato nuovamente M. N., 40enne cittadina russa.

La donna, nella vita di tutti i giorni, si nascondeva dietro alla parvenza di una tranquilla madre di famiglia, in realtà si tratta di un'avvenente esperta hacker: un ingegnere informatico con la passione per il crimine e le cryptovalute.

Da marzo 2022 si trovava agli arresti domiciliari presso un'associazione di volontariato del centro genovese, impegnata nel recupero dei detenuti. Da allora gli investigatori della postale hanno tenuto stretti contatti con la struttura per monitorare il comportamento della donna.

Le sue continue richieste di poter utilizzare un telefono o un computer hanno ulteriormente insospettito gli investigatori, che hanno predisposto attività tecniche di intercettazione ambientali e telematiche. Da queste si è potuto avere la certezza che la quarantenne, nonostante fosse agli arresti domiciliari, aveva da subito cercato di riorganizzarsi, iniziando nuovamente a commettere frodi informatiche a danno di ignari cittadini.

L'hacker ha dato ulteriore prova della sua capacità criminale, avvedendosi dell'intercettazione telematica, procedendo ripetutamente in continui tentativi di eludere le investigazioni e di cancellare le prove a proprio carico. Nel corso della perquisizione domiciliare, gli esperti della Sezione Financial Cybercrime della polizia postale hanno sequestrato numeroso materiale, tra l'altro reperito dalla donna durante la detenzione domiciliare, che è tuttora sottoposto a esame per ulteriori risvolti investigativi.

Nel periodo antecedente il primo arresto, la donna, esperta nel creare nuove identità, ritirava presso punti di recapito sempre diversi della provincia di Genova gli oggetti che acquistava sui portali di e-commerce utilizzando fondi, carte di credito e conti bancari di ignari malcapitati, spesso anche personaggi famosi. Per eludere eventuali controlli, si presentava presso i punti di ritiro munita di documenti falsi oppure reclutava terze persone che, dietro compenso, ritiravano i pacchi in sua vece.

All’interno del suo appartamento di San Fruttuoso, nel corso delle perquisizioni, erano state trovate oltre 500 carte di credito intestate ad altre persone e in alcuni casi anche a personaggi come Roberto Bolle, Malik Ayane, Nina Zilli, ignari del fatto che la truffatrice avesse richiesto carte di credito usando i loro nomi.

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