rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Marassi / Piazzale Marassi

Grappa fai da te nel carcere di Marassi

La polizia penitenziaria ha trovato due secchi pieni di frutta macerata. Scoperti anche tre telefoni cellulari

Curiosi ritrovamenti da parte della polizia penitenziaria nel carcere di Marassi. Lo riferisce Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria. "Ieri pomeriggio (5 marzo 2022 ndr.), dopo una perquisizione presso il quarto piano della seconda sezione (detenuti definitivi), in una cella occupata da detenuti sudamericani, la polizia penitenziaria ha rinvenuto un telefono cellulare di ultima generazione e due secchi pieni di frutta macerata, pronta a diventare grappa", racconta Pagani.

"Mentre presso le sale colloqui - prosegue il sindacalista -, la polizia penitenziaria ha scoperto un passaggio durante il colloquio tra un detenuto di origine africana con la sua convivente italiana, un passaggio di due microcellulari, molto probabilmente nascosti nelle parti intime della donna italiana e rinvenuti nella bocca del detenuto, entrambi denunciati all'autorità giudiziaria".

"Purtroppo - prosegue Pagani -, tali illeciti sembrano non costituire più un'eccezione nelle nostre carceri colabrodo, non sufficientemente vigilate per penuria di organici e scarsamente dotate di sistemi tecnologici ed elettronici utili, per esempio, a bloccare l'uso dei cellulari all'interno delle carceri. In queste condizioni, se ad oggi tali rinvenimenti e diffusione di tale proibito materiale non avviene in maniera massiccia, è solo grazie alla grande professionalità e allo spirito di sacrificio degli operatori, ma temiamo che non si potrà resistere a lungo".

"Nel corso della settimana prossima verosimilmente si insedierà il nuovo capo del Dap, Carlo Renoldi, il quale erediterà un apparato penitenziario allo sbando, non tanto a causa delle precedenti gestioni, ma soprattutto per l'ancestrale pressapochismo della politica e dei governi rispetto alle tematiche carcerarie. Se vorrà veramente contribuire alla realizzazione del 'carcere dei diritti', che anche noi auspichiamo - argomenta ancora Pagani -, dovrà pretendere il compiuto supporto del governo e del parlamento con appositi provvedimenti di natura legislativa".

"Sovraffollamento detentivo, reclusi con patologie mentali che non dovrebbero stare in carcere, organici della polizia penitenziaria mancanti di 18mila unità, carenza di operatori sanitari, inefficienza delle strutture, delle infrastrutture e delle tecnologie e insufficienza degli equipaggiamenti non sono tematiche suscettibili di ulteriori rinvii nell'agenda politica - conclude Pagani -. Sopita ogni polemica preventiva sulla nomina, auspichiamo, se c'è la reale volontà della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e dell'esecutivo tutto a intervenire e investire compiutamente sul sistema d'esecuzione penale e, in particolar modo, su quello carcerario".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Grappa fai da te nel carcere di Marassi

GenovaToday è in caricamento