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Cronaca

Bassetti: "I giovani medici scappano dai reparti difficili, bisogna migliorare la qualità e i ritmi del lavoro"

"Ne va della tenuta del sistema sanitario nazionale" commenta Bassetti riferendosi al fatto che sempre meno giovani medici vogliono andare nei reparti più difficili

I giovani medici scappano dai reparti più difficili: una triste fotografia, quella dei dati dell'Associazione Medici Dirigenti e rielaborati dal Sole24Ore. Ma come mai questo succede (anche in Liguria) nonostante la carenza di personale?

A cercare di individuare le cause è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: "Tra virologia e malattie infettive - premette - sono quasi il 50% i posti in scuola di specializzazione che non sono stati assegnati. Eppure con quello che è capitato negli ultimi tre anni, di infettivologi e virologi negli ospedali mi pare ce ne sia tanto bisogno".

"Allargare la base e migliorare la qualità del lavoro"

Nel dettaglio, andando a vedere le specializzazioni meno apprezzate, c'è la medicina d'emergenza e urgenza, con 537 borse non assegnate su 886, 113 non assegnate su 131 per microbiologia e virologia, 114 non assegnate su 155 in radioterapia. Ma poi ci sono anche anestesia, rianimazione e terapia intensiva, chirurgia generale, patologia clinica e biochimica clinica, medicina di comunità e delle cure primarie, anatomia patologica, malattie infettive e tropicali, igiene e medicina preventiva.

"Il problema, come ho sempre sostenuto - conclude Bassetti dalla sua pagina Facebook - non è di aumentare il numero di posti in scuola di specializzazione (che come si vede dalla tabella non vengono coperti) ma di allargare la base (stop al numero chiuso) e migliorare la qualità e i ritmi di lavoro dei medici e di tutti i sanitari. Ne va della tenuta del sistema sanitario nazionale".

La protesta dei sanitari

A far emergere la situazione di emergenza che sta vivendo il personale sanitario, in effetti, solo qualche settimana fa ci aveva pensato lo sciopero dei lavoratori del Galliera: a far esplodere la protesta, il perdurare delle condizioni di disagio per la cronica carenza di personale, doppi turni, rinuncia ai riposi e alle ferie, ricorso eccessivo allo straordinario, grande incremento dei carichi di lavoro, sovraffollamento e stazionamento prolungato dei pazienti in barella al pronto soccorso.

"Tutte circostanze che, inevitabilmente, determinano un aumento inaccettabile del rischio professionale a cui è sottoposto il personale - dicono i sindacati -. Situazione drammatica che, tuttavia. viene, peggiorata dalla ulteriore perdita di professionisti e operatori a seguito dello scorrimento della graduatoria per Infermieri e oss di Alisa che decidono di abbandonare il Galliera e per la mancanza dei riconoscimenti economici previsti dalla normativa proprio per la carenza di personale". 

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