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Gaslini, una nuova cura per i bambini affetti da tumore alle ossa

All'Istituto pediatrico si avvia la chirurgia ortopedica oncologica: una cura multidisciplinare per evitare l'amputazione degli arti dei piccoli pazienti. Sabato 8 aprile 2017 un convegno per informare i pediatri di famiglia

Grazie a uno studio del Gaslini da oggi i bambini con un tumore alle ossa possono evitare l'amputazione degli arti. Finora i piccoli pazienti, ricoverati nell'ospedale pediatrico, erano curati da un punto di vista medico-oncologico ma erano poi costretti a trasferirsi in altre regioni per la parte chiurgica.

Da oggi l'Istituto Gianna Gaslini è in grado di affrontare a 360 gradi, grazie anche alla collaborazione con il luminare Rodolfo Capanna dell’Università di Pisa, l’Ortopedia del Gaslini ha iniziato il percorso della chirurgia ortopedica pediatrica oncologica

«Da molti anni si accarezzava il sogno di una chirurgia ortopedica oncologica al Gaslini - spiega il dottore Silvio Boero direttore dell'ortopedia del Gaslini - e ora da 2 anni l’Unita’ operativa ortopedia si è specializzata anche nella difficile e ultra specialistica chirurgia oncologica ricostruttiva, che va ad aggiungersi agli interventi di correzione e allungamento di arti, chirurgia vertebrale, chirurgia della mano, chirurgia del piede, chirurgia pediatrica elettiva e tutta la traumatologia pediatrica». 

Sabato 8 aprile, il nuovo serivizio sarà presentato durante un convegno al Cisef Gaslini in cui il dottor Silvio Boero presenterà i risultati della casistica ai colleghi ortopedici e ai pediatri di famiglia in modo che siano a conoscenza della nuova via e possano inviare i bambini affetti da questa patologia.

«Possiamo salvare gli arti grazie a una ricostruzione chirurgica - illustra la dottoressa Maria Beatrice Michelis - che si avvale di tanti sistemi specialistici dalla ricostruzione biologica, protesica, microchirurgica grazie a un team multi-specialistico che ruota intorno al bambino». Dalla diagnosi fino alla chemioterapia, alla terapia chirurgica e anche riabilitativa e psicologica utilizzando delle tecniche che tengono conto della particolarità del paziente: un bambino in crescita. «Scendendo nel dettaglio si deve adattare la tecnica di ricostruzione non solo a dimensione dell’altezza del bambino ma anche alle diverse età evolutive - continua la dottoressa Michelis - si può arrivare, ad esempio, alla ricostruzione completa di un arto con complesse megaprotesi modulari peri ragazzi a fine crescita».

Grazie a questa nuova ricostruzione, che si avvale della Banche dell'Osso nazionali e internazionali, il paziente può riprendere prima a camminare e tornare presto  alla sua vita, andando a scuola o a giocare, anche se facendo la chemio o radioterapia.

«Questi piccoli sono costretti nel tempo ad eseguire molti interventi per allungare gli arti, eseguire plastiche muscolo cutanee oppure innesti ossei vascolarizzati per continuare a crescere in modo adeguato e senza deficit. Già parecchi casi sono in corso di trattamento, di cui alcuni stranieri, potendo in questo modo  evitare la prevista amputazione dell’arto ventilata nei loro paesi di origine» concludeil dottor Filippo Senes dell'Unità operativa di MicroChirurgia ricostruttiva e della Mano del Gaslini, a cui è affidata la parte di chirurgia plastica e microchirurgica della cura.

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