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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Gang benzinai tradita da un Suv: quattro arresti

Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri di Genova e sono accusate per una serie di furti ai distributori di carburante del nord Italia. I ladri spruzzavano vernice sulle telecamere e facevano saltare la colonnina del self-service

Sabotavano le telecamere dei distributori di carburanti spruzzando vernice poi facevano saltare la cassaforte sistemata nelle colonnine self-service. I carabinieri del nucleo investigativo di Genova hanno arrestato una gang specializzata negli assalti ai benzinai.

In manette sono finiti in quattro accusati di una serie di furti a Genova e in tutto il nord Italia: un operaio trentenne slovacco, residente a Castel Maggiore, un 38enne romeno senza fissa dimora, un'operatrice 33enne romena, residente a Bologna e un 63enne italiano residente a Comacchio in provincia di Ferrara.

La vicenda ha avuto inizio a Genova lo scorso 2 giugno, con il furto al distributore di carburante Eni di via Righetti. Il titolare dell’attività riferiva che alcuni malviventi, dopo aver sabotato il sistema di videosorveglianza, spruzzando della pittura sulle videocamere, avevano scassinato la cassa del self service praticando tre fori perfetti all’altezza delle chiusure, impossessandosi della somma in contanti di circa 5.000 euro.

La vittima riferiva inoltre che, nella stessa giornata, anche un suo collega di Sestri Levante aveva patito un furto analogo, con le medesime modalità e di aver appreso dal proprietario dell’impianto Agip di via Felice Cavallotti che un SUV di colore nero, lo stesso giorno, aveva effettuato un transito all’interno della sua area self service a bassa velocità e con una breve sosta senza effettuare carburante, atteggiamento ritenuto particolarmente sospetto.

Si accertava che, effettivamente, verso le 16.00 del 2 giugno, utilizzando il medesimo ‘modus operandi’, ignoti avevano asportato la somma in contanti di Euro 3.500 dalla colonnina self service della stazione di servizio Eni di Sestri Levante, in via Fasce. Il sopralluogo consentiva di rilevare che i malviventi, prima di scassinare la cassaforte, avevano reso inutilizzabile il sistema di videosorveglianza spruzzando della vernice bianca. Anche in questo caso era stata segnalata dal titolare la presenza di un SUV di colore nero notato, poco prima del fatto, parcheggiato nei pressi della stazione di servizio, con due persone di sesso maschile nelle vicinanze, dell’età di circa 35 e 50 anni.

Il SUV in questione, risultava trattarsi, a seguito delle prime indagini, di uno Hyunday IX35, di proprietà di un individuo di origini siciliane, ma residente in provincia di Ferrara, gravato da numerosi precedenti di Polizia, tra i quali spiccano alcune denunce in stato di libertà per furto in danno di distributori di carburante.

Da qui è partita a ritmo serrato un’attività investigativa finalizzata ad individuare tutti i membri della banda dedita alla commissione dei furti in danno di distributori di carburante e contestualmente sono stati estesi gli accertamenti a livello nazionale, per verificare eventuali responsabilità in ordine a fatti analoghi verificatisi in altre regioni italiane, ricostruendo i loro spostamenti passati, coincidenti con furti operati in tutto il nord Italia ed in particolare in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Trentino. E’ stato ricostruito l’intero sodalizio composto dai primi due, in breve identificati, da un terzo complice rumeno e da una donna rumena anch’essa coinvolta però solo nelle ultime “uscite”. Proprio la posizione della donna è risultata marginale rispetto a quella dei suoi complici ed è stato poi successivamente accertato che a lei era devoluto l’incarico di trasportare, su un’altra auto, l’attrezzatura per i colpi, in modo da poter passare inosservati in caso di controllo.

Nell’ultimo colpo messo a segno a Bolzano sono stati fermati subito dopo aver asportato l’incasso del self service e arrestati in flagranza. Pochi giorni fa invece è stato catturato, all’aeroporto di Bologna, anche l’italiano di rientro da un viaggio in Sicilia e contestualmente notificata agli altri ancora detenuti in carcere l’O.C.C.C. in merito a otto fatti a loro attribuiti.

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