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Cronaca

Canterini: «Il "poliziotto buono" di Roma era con me alla Diaz durante il G8»

Lo ha dichiarato l'ex responsabile del reparto mobile condannato per l'irruzione alla scuola Diaz del 2001

Nei giorni scorsi ha fatto il giro del web una fotografia che immortala un poliziotto che accarezza una donna eritrea in lacrime durante lo sgombero dei rifugiati a Roma. Sul tema è intervenuto, con una lettera pubblicata dal quotidiano nazionale Il Tempo, Vincenzo Canterini, ex responsabile del reparto mobile di Roma condannato per i fatti della Scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.

Le parole di Canterini al Tempo

Canterini ha dichiarato che, proprio quell'agente, era uno di quelli che si trovava a Genova nella famosa irruzione alla Diaz. L'ex responsabile del reparto mobile di Roma ha scritto sul Tempo una lunga lettera, nella quale spicca questo paragrafo: «Lo sanno tutti a Roma chi è quel poliziotto perché da anni rischia la pelle in piazza come tanti suoi colleghi che con me erano a Genova, ed erano alla Diaz. Quel bravo poliziotto non ha cominciato ieri ad essere un modello perché bene, anzi benissimo, si comportò all'interno di quella scuola che venimmo improvvidamente chiamati a sgomberare. Non se ne può fare il nome né il nomignolo perché chi ha visto la morte in faccia a Genova, come noi del Settimo, da quel giorno del 2001 non ha più un'identità».

La posizione di quel poliziotto,come quella dei suoi compagni del settimo nucleo del primo reparto mobile di Roma (esclusi i capisquadra) fu archiviata perché, secondo i pm titolari dell'inchiesta, gli uomini comandati da Vincenzo Canterini avevano il volto coperto da fazzoletti e caschi ed era impossibile riconoscere quelli che avevano partecipato alle violenze all'interno dalla scuola da tutti gli altri, compresi quelli che cercarono di opporsi al massacro.

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