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Cronaca

Furti seriali sui treni, incastrata la banda incubo dei pendolari

Gli agenti della polizia Ferroviaria hanno individuato e fermato due membri di una gang specializzata in borseggi: tratta preferita, la Genova - Arquata

Dopo settimane di indagini, la polizia Ferroviaria di Genova è riuscita ad arrestare due membri di una banda di ladri specializzata in furti sui treni ai danni di donne e studenti che agiva soprattutto sulla tratta Genova - Arquata.

In manette sono finiti due 23enne di origini marocchine, arrestati con l’accusa di furto aggravato e ricettazione. Stando a quanto ricostruito dagli agenti della Polfer, coordinati nell'indagine dal sostituto procuratore Federico Manotti, i furti messi a segno sarebbero almeno 10, tutti commessi con lo stesso modus operandi: una volta presa di mira la vittima, un ladro si occupava di distrarla facendola alzare o voltare con la scusa di chiedere informazioni, mostrando un biglietto con alcune indicazioni sul viaggio e fingendo di essere in difficoltà, anche a causa della lingua. Il complice a quel punto subentrava, cogliendo l'attimo per sfilare da tasche, borse e giacche portafogli, smartphone e altri oggetti di valore prima di darsi alla fuga.

Le denunce di furto sono arrivate in gran parte degli uffici genovesi della Polfer, da Brignole a Principe passando per Sampierdarena, facendo partire le indagini: gli agenti hanno prima esaminato tutte le denunce, riuscendo a ricostruire le modalità e i tempi di azione preferiti dalla banda, e poi hanno affiancato ad agenti in borghese incaricati di controllare i treni pattuglie in uniforme che hanno presidiato stazioni e convogli tentando di scoraggiare eventuali altri colpi.

Gli indizi, alla fine, hanno portato ai due 23enni arrestati, entrambi con precedenti penali, accusati entrambi di 5 furti aggravati e destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dai giudici del Tribunale di Genova, Cinzia Perroni e Carla Pastorini. La indagini proseguono adesso per risalire agli altri membri della banda, almeno altre due persone stando ai racconti delle vittime. Che, come detto, erano quasi sempre donne o studenti, per cui gli spostamenti in treno erano diventati ormai veri e propri incubi: stando agli elementi raccolti dagli investigatori, i ladri agivano non soltanto nella provincia di Genova, ma anche in Toscana, Veneto ed Emilia Romagna.

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