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Cronaca Savignone

Intossicazione da funghi, famiglia in ospedale

Marito e moglie, entrambi sulla sessantina, sono ricoverati in terapia intensiva al Villa Scassi. La figlia è invece al Galliera: la Asl diffonde le regole per la raccolta e il consumo

Una famiglia di tre persone originaria di Savignone - madre, padre e figlia - è da domenica notte ricoverata in ospedale per intossicazione da funghi.

L’allarme è scattato intorno all’una: marito e moglie, entrambi di circa 60 anni, sono stati ricoverati al Villa Scassi rispettivamente in terapia intensiva e sub-intensiva, mentre la figlia di 29 anni è stata trasferita al Galliera, nel reparto Rianimazione, dove si trova ancora sedata e intubata. La prognosi è riservata, ma nessuno dei tre sarebbe in pericolo di vita.

Ancora non è chiara la provenienza dei funghi: la famiglia li avrebbe consumati in casa, per cena, con tutta probabilità dopo averli raccolti nei boschi o averli ricevuti in regalo. Dai primi esami condotti sulla 29enne, i medici hanno trovato tracce di sostanze riconducibili all'amanita muscaria o "ovolo malefico", il caratteristico fungo dalla cappella rossa e i puntini bianchi. I funghi consumati potrebbero dunque appartenere alla stessa famiglia.

Proprio per prevenire ulteriori casi da intossicazione da funghi in un periodo in cui sono molti gli escursionisti, anche poco esperti, che battono i boschi per cercarli, l’Asl 3 ha predisposto un servizio di controllo gratuito per i cittadini: sino al 15 novembre è possibile rivolgersi ai due centri di controllo istituiti in via Archimede (30 A, secondo piano, da lunedì e giovedì dalle ore 11.30 alle ore 12.30) e in via Operai 80,  Palazzetto della Salute (stanza 40 piano terra, da lunedì e venerdì dalle ore 11.30 alle ore 12.30) per sottoporre i funghi raccolti all’esame di un micologo e accertarsi della loro bontà.

Le regole per raccogliere e consumare funghi in sicurezza

Sempre in ottica di prevenzione, l’Asl 3 ha messo a punto un vademecum dedicato a tutti coloro che nel periodo autunnale si dedicano alla raccolta dei funghi:

  • Devono essere raccolti soltanto esemplari interi e completi di tutte le parti necessarie alla determinazione della specie. Raccogliere soltanto esemplari giovani ed assolutamente sani;
  • Per consentire la diffusione delle spore, i funghi raccolti devono essere riposti e trasportati in contenitori rigidi ed aerati, realizzati in fibre naturali intrecciate;
  • Non si devono utilizzare sacchetti o contenitori in plastica;
  • Non devono essere utilizzati rastrelli, uncini o altri attrezzi che possano danneggiare lo strato umifero del suolo, il micelio e l’apparato radicale delle essenze arboree;
  • I funghi di qualsiasi specie, anche se velenosi o non commestibili, non devono in alcun modo essere volontariamente distrutti o danneggiati;
  • Non è consentita la raccolta della specie Amanita caesarea allo stato di ovolo chiuso;
    L’amanita caesarea (ovolo buono) e l’Amanita Phalloides (mortale) hanno uno sviluppo di crescita simile, che parte dallo stato di ovolo, per arrivare alla completa maturazione in forma di fungo aperto.
  • Si raccomanda di non raccogliere mai esemplari allo stato di ovolo o non dischiusi, sia perché le spore non possono disperdersi nell'ambiente ma soprattutto perché è più facile la confusione con la menzionata specie velenoso-mortale.
  • Valutare con attenzione l’habitat di raccolta ed il luogo di provenienza. Possono infatti risultare contaminati da agenti esterni quali: fitosanitari, metalli pesanti (piombo, mercurio, cadmio), metalli non pesanti (cromo, arsenico, rame), radionuclidi. Si sconsiglia la raccolta in prossimità di discariche, strade ad intenso traffico veicolare, industrie inquinanti.
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