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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Principe / Piazza Acquaverde

Fridays for Future: 300 giovani attivisti in piazza

Si parte da piazza Acquaverde per poi arrivare a De Ferrari

Si sono radunati alle 9 in zona Principe per poi partire alle 9,30 circa di oggi, venerdì 23 settembre, circa 300 giovani attivisti per il corteo di Fridays for Future a Genova, parte del più ampio sciopero globale per il clima. Qui il video.

Lo sciopero ha come focus la necessità di "rimettere al centro il benessere delle persone per sconfiggere la crisi climatica, superando un modello che pone i profitti come priorità". In Italia, tra l'altro, la data cade a due giorni dalle elezioni politiche. Ad aderire alla manifestazione, associazioni, sindacati e forze politiche (gli esponenti saranno presenti senza bandiere in quanto la manifestazione vuole essere apartitica).

Le tappe della manifestazione a Genova

La manifestazione è passata in piazza Acquaverde, via Balbi, piazza della Nunziata, largo Zecca, piazza Corvetto, via Roma e infine piazza De Ferrari dove i manifestanti effettueranno un presidio rimanendo sul posto fino alle 12: in quelle zone verranno effettuate modifiche alla viabilità per lasciar passare il corteo.

Lo sciopero per il clima

In oltre 70 città italiane le persone scioperano da scuola e lavoro, partecipando a manifestazioni e cortei. In Italia la data ha una valenza speciale, dato che essa cade a soli due giorni dalla data delle elezioni politiche. Lo sciopero costituirà anche il culmine del lavoro svolto da Fridays For Future durante la campagna elettorale per portare al centro del dibattito pubblico i temi e le misure necessarie per risolvere la crisi climatica e per garantire supporto alle persone più colpite dagli effetti della crisi energetica.

Lo scopo della protesta è quello di riportare la crisi climatica e le soluzioni per affrontarla, grandi assenti durante il dibattito elettorale, di nuovo al centro dell'attenzione pubblica, spiega Agnese Casadei, portavoce di Fridays for future Italia: "Il disastro avvenuto nelle Marche pochi giorni fa ci ricorda quali siano le conseguenze di ignorare la crisi climatica. La possibilità di evitare un aumento catastrofico delle temperature dipende dai prossimi 5 anni, e rischiamo che essi vengano sprecati da un Parlamento che non vede la questione climatica come prioritaria. Non possiamo permetterci che questo accada: la politica deve sapere che ignorare questo problema non è un'opzione se vuole ottenere il consenso da parte dei cittadini. Deve sapere anche che non agire oggi significa essere complici criminali della crisi più grande della storia dell'uomo".

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