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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Carasco / Strada Statale 586

Carasco: la frana è tornata a muoversi, ma mancano i soldi

L'esiguo bilancio della Città metropolitana non ha un capitolo di spesa per gli investimenti in lavori pubblici, e le risorse devono essere trovate nel budget, già scarso, destinato ad asfaltature e taglio erba

«Poiché l'attuale bilancio della Città metropolitana di Genova, ridotto all'osso, non prevede un capitolo di spese per investimenti in lavori pubblici ma solo spese correnti per manutenzione ordinaria (ovvero, nel settore viabilità: asfaltature, segnaletica e sfalcio dell'erba), l'unico modo per finanziare le opere di messa in sicurezza della frana di Carasco sulla Sp 586 della Val d'Aveto, prodottasi già diversi mesi fa e tornata poche ore fa a muoversi e a minacciare la sicurezza della viabilità, sarà attingere alle risorse, già molto scarse, destinate alla manutenzione ordinaria, che quindi verrà ridotta: meno asfaltature anche su strade dissestate e piene di buche, meno interventi di sfalcio dell'erba, meno manutenzione della segnaletica stradale». Lo ha dichiarato ieri mattina Gianni Vassallo, consigliere della CM delegato alla viabilità e ai lavori pubblici, di ritorno dal sopralluogo sulla frana in località Santa Maria di Sturla, fatto insieme ai tecnici della Città metropolitana e ai sindaci della zona, con la presenza anche di numerosi cittadini del luogo.

Il progetto di messa in sicurezza del fianco della montagna è già stato preparato mesi fa dai progettisti della Città metropolitana, e prevede un costo di circa 500mila euro, ma il cantiere non può partire per totale mancanza di denaro. «Sarà la Regione Liguria a mettere la parte più cospicua della somma necessaria, proprio pochi giorni fa abbiamo appreso che sarebbero stati trovati nel bilancio regionale fondi utilizzabili per l'intervento – annuncia Vassallo -, la Cm potrà solo mettere un cofinanziamento, ma appunto lo farà sacrificando la manutenzione ordinaria».

È importante dire che l’intervento della Città metropolitana, quando si farà, sarà 'in rivalsa' sul proprietario privato del terreno franato, a cui per legge spetterebbe l'onere della manutenzione della 'riva'. L'intervento dell'ente pubblico in sostituzione del privato è una situazione anomala dovuta al grave rischio per la sicurezza, e, sottolinea Vassallo, «non può essere considerata una prassi abituale, visto che l'ente pubblico non è tenuto a farsi carico delle inadempienze dei privati».

Intanto questa mattina un'impresa è incaricata dalla Cm di un primo intervento di ripulitura di materiale instabile (massi e pietrisco) del fronte franoso che incombe sulla Sp 586 con grave rischio di automobilisti e pedoni. Una volta fatta questa operazione, sarà possibile quantificare il tempo necessario per riaprire la strada chiusa ieri sera, con il senso unico alternato che era in vigore fino a ieri.

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