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Cronaca

Focolaio di brucellosi ovicaprina in allevamento: ordinato l'abbattimento di due animali

L'allevatore dovrà garantire l'isolamento degli animali infetti da tutti gli altri presenti nell'allevamento, tutti posti sotto sequestro, e non potrà destinare al consumo umano il latte e i prodotti a base di latte derivati dal suo stabilimento

È stato trovato un focolaio di brucellosi ovicaprina in un allevamento a Genova, e il Comune ha ordinato l'abbattimento di due animali con un provvedimento urgente.

Sono stati trovati positivi alla malattia, infatti, una capra e una pecora: il contagio è stato accertato da Asl 3 Sanità Animale l'11 gennaio. La diffusione della patologia è stata considerata un rischio per la collettività "sotto molteplici profili - spiega un'ordinanza del sindaco - di ordine igienico sanitario, ambientale e di incolumità pubblica, stante il pericolo che costituisce la permanenza dei capi infetti sul territorio comunale".

Cosa dovrà fare l'allevatore

L'ordine è quello di abbattere entro l'8 febbraio i due capi positivi alla brucellosi, sotto la supervisione di Asl 3. Ma non solo: l'allevatore dovrà garantire l'isolamento degli animali infetti da tutti gli altri presenti nell'allevamento, tutti posti sotto sequestro, e poi il latte degli animali positivi dovrà essere smaltito o in alternativa somministrato solo ad altri dello stesso stabilimento dopo essere stato trasformato per garantire l'inattivazione dell'agente patogeno. Il letame, la paglia, i mangimi e altri materiali venuti a contatto con i positivi o con altri oggetti contaminati dovranno essere raccolti e smaltiti quanto prima, oppure isolati e disinfettati. Anche i feti, gli animali nati morti e deceduti dopo la nascita a causa della malattia devono essere raccolti e distrutti sotto la sorveglianza di Asl 3.

Nell'allevamento viene vietata inoltre la movimentazione, in entrata e in uscita, di animali domestici e per l'allevamento, di prodotti derivati dagli animali di specie ovicaprina, e poi niente spargimento di letame sul terreno, pascoli, monta di capi infetti. Vietato destinare al consumo umano il latte e i prodotti a base di latte derivati dall'allevamento.

Cos'è la brucellosi ovicaprina

La brucellosi ovicaprina, che in altre regioni italiane ha rappresentato un flagello per anni, è una malattia infettiva a eziologia batterica, causata da Brucella melitensis.

Come scrive il Ministero della Salute sul suo portale web, "nel caso di riscontro di positività in un allevamento (focolaio) la brucellosi deve essere eliminata nel minor tempo possibile, tramite l’abbattimento obbligatorio degli animali positivi, considerata l’alta infettività per l’uomo (i sintomi della malattia chiamata 'febbre di Malta' spariscono solitamente dopo poche settimane di antibiotico) e per gli altri animali sieronegativi presenti all’interno dell’allevamento".

L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ricorda che "i danni dell’infezione in un allevamento sono legati agli aborti e alla diminuzione della secrezione lattea negli animali". La patologia è ben conosciuta: l'Italia è oggetto di un piano nazionale di eradicazione dal 1992.

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