
«Molestie dall'organizzatore del festival di musica indie», scoppia il caso a Genova
A denunciare pubblicamente è stato il musicista e cantautore fiorentino Federico Fiumani, che ha annunciato di avere annullato la partecipazione a un noto evento in scena ogni anno ad aprile
«La città è Genova, e il festival si svolge verso la fine di aprile - scrive l’artista - Io avrei dovuto suonarci il 25 aprile ma ho annullato la data, appena ho saputo da amici genovesi fidati che razza di s... è la persona in questione». Il riferimento (non esplicito, ma facilmente intuibile) è a una nota agenzia genovese che oltre a organizzare concerti, festival e spettacoli, si occupa anche di servizi editoriali attraverso una casa editrice che vi fa capo.
Al vertice un giovane imprenditore, anche lui genovese, che, stando a quanto denunciato da diverse ragazze (e non solo) che in queste ore stanno commentando il post di Fiumani, avrebbe in passato anche proposto e richiesto prestazioni sessuali in cambio della pubblicazione di scritti firmati da autrici emergenti: «In questi giorni la mia attività principale è scrivere a tutti i miei amici musicisti, agenzie di Booking, giornalisti, informandoli che c'è gente che, invece di stare in galera, organizza festival musicali. Se ci suonate sapendo che razza di m... è l'organizzatore, avrete tutto il mio disprezzo - prosegue infatti Fiumani - Dulcis in fundo, la m... ha anche una scalcagnatissima casa editrice dove, in cambio di un ... o almeno un p..., pubblica libri di giovani scrittrici in erba».
Federico Fiumani: «Inaccettabile, scoperchiamo questo vaso di Pandora»
Raggiunto telefonicamente da GenovaToday, Federico Fiumani ha confermato quanto scritto su Facebook: «Sono venuto a conoscenza del comportamento inaccettabile di questa persona da una mia amica di Genova che lavora nel mondo del teatro e della musica - racconta - Quando ha scoperto che avrei suonato al festival, a Genova, mi ha mandato la diffida inviata attraverso i suoi avvocati: quest’uomo (stando a quanto scritto nella diffida, ndr) l’avrebbe aggredita per strada mentre era con il suo fidanzato, insultata e minacciata di sfregiarla, poi avrebbe continuato a importunarla con telefonate e altri comportamenti molesti».
«A questo si aggiungono le testimonianze di amici e musicisti genovesi di cui mi fido e che conosco da anni, che mi hanno raccontato le cose orribili che ho descritto - prosegue il musicista fiorentino - Mi sono sentito in dovere di parlare, e so per certo che molti musicisti sanno di questa situazione, ma non si è mai detto nulla, forse per timore. Ma qui si tratta di senso civico e umano: da quando ho scritto il post, praticamente una notte e mezza giornata, ho ricevuto 4 lettere da parte di 4 ragazze che mi hanno raccontato episodi analoghi, minacce, aggressioni e cose di questo genere. Sto scrivendo a tutti i miei musicisti, se le ragazze non trovano la forza di denunciarlo quantomeno va scoperchiato questo vaso di Pandora, bisogna iniziare a parlarne».
Sulla questione era già intervenuta pubblicamente, sempre via Facebook, una giovane scrittrice, che lo scorso luglio aveva pubblicato una serie di screenshot della conversazione avuta con il titolare dell’agenzia: «Ci sono due modi di chiudere un contratto - si legge nello screenshot condiviso sui social - lo firmiamo, o lo firmiamo e suggelliamo la nostra alleanza con un bel ...».
La conversazione, stando a quanto dichiarato dalla ragazza, risaliva ad agosto 2016: «Avevo 22 anni, in quel momento non sapevo esattamente come comportarmi, le cose che ci accadono nella vita spesso ci travolgono e non sappiamo come reagire - chiariva a luglio - Ero nuova dell’ambiente, non sapevo niente di case editrici, di come pubblicare un libro e nemmeno come funzionasse il mercato delle arti. Perché ho deciso di parlarne oggi? Non lo so, ci sono delle robe improvvise che ti fanno dire “ Mi sento pronta a parlarne».
Dopo la denuncia pubblica di Fiumani, il post è stato ripreso, condiviso e diffuso decine di volte, e alla testimonianza della giovane autrice si sono sommate quelle di altre persone che hanno confermato la condotta dell’ideatore del festival, mentre su Facebook si è diffuso l’invito a boicottare evento e casa editrice e sempre più persone hanno deciso di intervenire sull’argomento.
Tra loro anche Emiliano Colasanti, fondatore dell’etichetta indipendente 42Records, la stessa di Cosmo e Colapesce. Che ha confermato che i due artisti lo scorso anno hanno deciso di non suonare al festival proprio a causa dei racconti di presunte vittime della condotta dell’imprenditore: «Persone vicine a noi e che avevano avuto problemi, anche seri, con il tizio in questione, ci hanno raccontato le loro storie e ci hanno lasciati sgomenti - scrive Colasanti - Lorenzo ha deciso di non suonare e la stessa decisione era stata presa da Marco, che Lorenzo ha coinvolto fin da subito».
GenovaToday ha provato a contattare sia l'imprenditore sia la casa editrice per una replica a quanto è emerso, senza ricevere risposta.