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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tutela del "made in Italy": etichetta ingannevole, sequestrati 12 container di pasta

La pasta è "made in Turkey" ma la dicitura è piccola e cancellabile, mentre spiccano simboli e disegni della tradizione dei prodotti italiani

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova e l’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane di Genova 2, a seguito di indagini e analisi, hanno sequestrato oltre 350 tonnellate di pasta alimentare prodotta in Turchia riportanti indicazioni studiate ad hoc per ingannare il consumatore sulla reale provenienza dei prodotti.

Un'etichetta studiata per ingannare

La dicitura "Made in Turkey", riportata sulle singole confezioni di pasta, risultava poco leggibile e soprattutto facilmente cancellabile mentre erano ben evidenti i simboli grafici riferibili alla qualità ed alla tradizione del prodotto italiano in materia alimentare, sicuramente studiati per ingannare i consumatori sulla vera origine della merce.

Sono stati così sequestrati 12 container di pasta. Il sequestro è stato poi confermato dalla Cassazione che ha ritenuto che le indicazioni apposte sulle confezioni fossero fallaci ed idonee ad ingannare il consumatore sulla reale provenienza della merce e tali da integrare l’ipotesi penalmente rilevante prevista dal codice penale in materia di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”.

La pasta servirà comunque per aiutare i più bisognosi

La Procura della Repubblica di Torre Annunziata, tenuto conto del fatto che gli alimenti avevano ancora un buon margine temporale di utilizzabilità e considerati gli ingenti oneri connessi alla custodia e conservazione degli stessi, ha convenuto sull’opportunità di disporre la loro donazione ad enti caritativi, per un concreto aiuto ai più bisognosi. La disposizione della donazione da parte della Procura di Torre Annunziata permetterà alla Comunità di Sant’Egidio, di concerto con la Direzione Generale per la Cooperazione alla Sviluppo (DGCS), di destinare tre container di pasta alimentare alle comunità più bisognose in El Salvador, sei in Perù e tre in Libia, facendo particolare attenzione alle fasce più a rischio: gli anziani ultra settantenni ed i bambini.

Il trasporto dei container sarà finanziato dalla Cooperazione Italiana ed effettuato da UNHRD, il Network di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite, composto da 6 Basi, situate a Brindisi, Accra (Ghana), Dubai (Emirati Arabi Uniti), Las Palmas (Spagna), Kuala Lumpur (Malesia) e Panama City (Panama), capaci di inviare aiuti umanitari di primo soccorso ovunque nel mondo nell’arco di 24/48 ore. La movimentazione ed il riempimento dei container della merce donata sono stati possibili grazie anche alla fattiva collaborazione della Società Parodi SpA di Genova-Rivarolo che ha messo a disposizione uomini e mezzi.

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