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Cronaca

Associazioni ambientaliste criticano la decisione del Comune di puntare sul filobus

Wwf, Fridays for future, Sì tram, Legambiente Liguria, Mobige e Famiglia senza auto hanno firmato una nota congiunta per esprimere la propria contrarietà alla scelta di Palazzo Tursi

In una nota congiunta, le associazioni Wwf, Fridays for future, Sì tram, Legambiente Liguria, Mobige e Famiglia senza auto criticano la scelta del Comune di Genova di puntare sul filobus come mezzo di trasporto pubblico locale.

«La visita - scrivono le associazioni - di un rappresentante del governo a Genova ha dato occasione al Sindaco Bucci per fare l’ennesima uscita mediatica, accusando il Mit di pastoie burocratiche perché non sono ancora arrivati i finanziamenti richiesti per il filobus».

«Noi - prosegue la nota - riteniamo che non si tratti di burocrazia ministeriale (che effettua verifiche a garanzia dei cittadini), ma di contenuti scorretti, e ribadiamo nuovamente che il progetto presentato dal Comune di Genova è un progetto sbagliato. Non si tratta solo del problema, importantissimo ma puntuale, legato alla richiesta di finanziamento fatta per un mezzo inadeguato (il filobus) invece che per un mezzo adeguato (il tram): è tutto l’impianto del progetto presentato al MIT che non sta in piedi ed è dannoso per la città».

«Altro - si legge ancora - che “le cose belle che stiamo facendo” di cui parla il Sindaco. Il progetto presentato al MIT non ha in alcun modo come obiettivo quello di migliorare la vita dei genovesi, dando loro un trasporto pubblico migliore di quello attuale, ma solo quello del risparmio economico».

«È infatti - proseguono - né più né meno che l’ennesimo intervento di taglio del servizio, questa volta travestito di “elettrico” ed ammantato di risibili cali di emissioni di C02, ma il risultato vero saranno mezzi ancora più “carro bestiame” dell’epoca pre-covid, taglio delle linee collinari, aumento di dispendiosi interscambi, attese alle fermate ancora più lunghe di quelle attuali e ulteriori “spezzatini delle linee” con una riduzione netta di ben 1 milione di km anno, che secondo il Comune dovrebbe avere come risultato - chissà come può essere possibile - mirabolanti aumenti del numero degli utenti e riduzione del traffico».

«E tutto - si domandano - questo secondo le intenzioni del Comune dovrebbe essere finanziato dal governo per circa mezzo miliardo di euro? Spendere un bel po' di soldi pubblici per avere un servizio peggiore dell’attuale e benefici ambientali modestissimi? Anche se fosse solo la burocrazia a bloccare tutto, la burocrazia andrebbe ringraziata. Ma noi ci auguriamo che il Mit stia analizzando i contenuti e su questi dia una bocciatura alla richiesta del Comune di Genova, che non sarebbe un danno, ma anzi, un disastro risparmiatoci».

«Ci permettiamo - aggiungono - di rimarcare al Sindaco Bucci, che forse - invece di fare polemiche - dovrebbe chiedere scusa ai cittadini genovesi per aver detto per mesi che era stato presentato un progetto (necessario per avere il finanziamento) mentre era stata presentata solo un’istanza di finanziamento (da qui la prima bocciatura del MIT) e per non aver reso disponibile a tutti i cittadini quanto era stato inviato a Roma (cosa che hanno fatto tutte le altre città) al punto che - sempre per mesi e mesi - non si capiva cosa fosse stato richiesto dal Comune».

«E se da aprile - concludono - ogni cittadino genovese può finalmente vedere il progetto presentato (molto tempo dopo quanto era stato affermato dal Sindaco) è solo perché il MIT ha imposto al Comune la trasparenza. Se non fosse stato per il MIT, il Sindaco che parla di “burocrazia che ammazza” avrebbe mai permesso ai suoi cittadini di valutare in piena trasparenza l’operato della Amministrazione? Oppure persino la doverosa trasparenza è anch’essa burocrazia per il Sindaco?».

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