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Cronaca

Danni per la posa della fibra ottica, istituita una commissione a Tursi

A chiedere un approfondimento sulle modalità con cui Open Fiber affida i lavori sono stati i rappresentati di Ance e i sindacati, che hanno puntato il dito sul modo in cui i cantieri vengono gestiti

I sempre più numerosi cantieri sorti in città per la posa della fibra ottica, e i conseguenti danni spesso causati dai lavori, sono stati al centro di un incontro avvenuto martedì tra i rappresentanti dell’Associazione nazionale costruttori edili, dei sindacati Fillea Cgil Filca Cisl Feneal Uil e dei capigruppo in Comune.

L’associazione e i sindacati già in passato avevano protestato con le istituzioni sulle modalità di affidamento dei lavori, chiedendo che venisse impiegata manodopera locale, e nei giorni scorsi hanno nuovamente chiesto chiarimenti a Tursi:  «Da tempo ormai le lavorazioni per la posa di fibra ottica rappresentano una mancata opportunità di lavoro per imprese e lavoratori - fanno sapere i sindacati - Non solo: spesso le lavorazioni sono oggetto di ripristino costando di più rispetto a quanto preventivato. Inoltre, si tratta spesso di imprese che non sono del territorio, non impiegano mano d’opera locale e applicano contratti in deroga rispetto al contratto dell’edilizia».

La riunione si è conclusa con la promessa di istituire una commissione dedicata che convochi con urgenza Open Fiber, la stazione appaltante che riunisce le società incaricate dei lavori per la posa della fibra ottica, per avere dettagli sulle modalità di affidamento dei lavori. La questione è stata poi ripresa in consiglio Comunale dal Movimento 5 Stelle con un’interrogazione di Stefano Giordano, che ha chiedo all’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Faghella, a che titolo (e con che ritorno economico) Aster è stata coinvolta nel progetto e nella manutenzione.

Giordano ha chiesto in particolare chiarimenti sui motivi per cui le quote di affitto una tantum dell’illuminazione pubblica vengano corrisposte ad Aster, che ne cura la manutenzione ma non è proprietario, né concessionario dei cavidotti, e sul perché, una volta installate le fibre nei cavidotti del Comune, i cavidotti diventino proprietà di Open Fiber: «Non c’è stata gara trai gestori della telefonia perché il decreto prevede la posa della fibra ottica per velocizzare le connessioni internet, in ottemperanza alle normative europee - ha risposto Fanghella - I contratti di collaborazione con Aster sono previsti in una delibera. I cavidotti sono proprietà del Comune, i cavi del gestore».

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