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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Festa del 2 giugno, il prefetto Franceschelli: "Valorizziamo il termine Repubblica"

Il discorso in piazza Matteotti: "Purtroppo nel nostro Paese il linguaggio comune e quello giornalistico non è solito utilizzare il termine Repubblica. Si sente parlare più spesso di Stato, di Comuni di Enti locali, tutte componenti importanti della Repubblica ma che con le altre devono concorrere e operare"

Cerimonia per la Festa della Repubblica in piazza Matteotti a Genova, con le istituzioni civili, militari e religiose per celebrare il 76esimo anniversario del referendum che cambiò forma di governo al nostro Paese. Il discorso integrale del prefetto di Genova Renato Franceschelli. 

"Dopo due anni di distanziamento e di misure necessarie per tutelare la salute pubblica, torniamo a celebrare la Festa della Repubblica in un luogo pubblico ed in mezzo alla gente. Ringrazio tutti voi per essere qui oggi in questa splendida Piazza, a festeggiare insieme il 76° Anniversario della Repubblica, Il Presidente della Repubblica, al quale rivolgiamo un deferente saluto insieme al generale apprezzamento per l’alto profilo con il quale ricopre il suo delicato incarico, con il messaggio che abbiamo appena sentito non ha solo indicato ai Prefetti l’indirizzo della loro azione nel dialogo costante con i Sindaci e le collettività locali, ma ha richiamato noi tutti, Amministratori locali e pubblici funzionari, allo svolgimento del proprio ruolo con sempre maggiore spirito di servizio al fine di offrire soluzioni tempestive ed efficaci nel rispetto della concretezza dei valori costituzionali alla base della nostra Repubblica.

La Festa della Repubblica non può e non deve essere un retorico esercizio di memoria! I valori e il sacrificio anche di vite, che 76 anni fa ci permisero di porre le basi per la rinascita di questo Paese devono essere nelle nostre coscienze e nell’azione quotidiana di ciascuno; sicuramente di coloro che ricoprono cariche politiche o adempiono a funzioni pubbliche ma anche di coloro che esercitano attività professionali o d’impresa.

Desidero esprimere sincero apprezzamento al Presidente della Regione Liguria che oggi, in occasione dell’iniziativa “Palazzi svelati” che renderà possibile l’accesso dei cittadini ai Palazzi delle istituzioni, ha deciso di offrire il testo costituzionale a quanti andranno a visitare di quel Palazzo.  Un gesto simbolico e significativo che vuole trasmettere il senso di una cittadinanza attiva che dalla e nella Costituzione trova ragione e vigore. Una Carta che enuncia diritti e doveri e che, quasi ad ogni articolo inizia con la parola Repubblica: la Repubblica promuove…la Repubblica riconosce …la Repubblica incoraggia, la Repubblica tutela, e così via. La Repubblica ha una funzione unificatrice.

L’art. 114 recita: La Repubblica è formata dai Comuni, le città metropolitane le Province, le Regioni e lo Stato. Un unico corpo che tutto include e garantisce. Ciascuno di questi Enti senza gli altri potrebbe solo escludere e dividere. Purtroppo nel nostro Paese il linguaggio comune e quello giornalistico non è solito utilizzare il termine Repubblica. Non siamo soliti individuare con Repubblica o repubblicana ogni iniziativa o funzione svolta nell’interesse superiore. Si sente parlare più spesso di Stato, di Comuni di Enti locali, tutte componenti importanti della Repubblica ma che con le altre devono concorrere e operare.

Io sono orgoglioso di essere un Prefetto della Repubblica. Svolgere questa funzione significa infatti essere al servizio della Repubblica cioè delle entità che la compongono in uno spirito di condivisione e di inclusione dei bisogni che ciascuno degli Enti rappresenta e tutela. E significa anche operare perché i diritti e le garanzie che la Repubblica deve assicurare ai singoli, ai corpi sociali e alle imprese, possano esprimersi nel rispetto delle regole ma anche con la libertà riconosciuta.

In questo anno nel quale ho avuto la fortuna di svolgere in questa Provincia le mie funzioni, ho potuto constatare la complessità di questo territorio e chiara mi è apparsa la necessita di una efficace sintesi che sia rispondente ai bisogni del territorio stesso. Questo impegno di supporto e sintesi degli interessi comuni, si concretizza nel giornaliero dialogo con i Sindaci e le collettività locali in un generale sentimento di leale e fattiva collaborazione istituzionale. Di questo devo ringraziare tutte le Amministrazioni statali, la Regione i Sindaci, la Città Metropolitana l’ordine giudiziario e le Forze di polizia.

Questa fattiva collaborazione consente a tutti di adempiere ai propri compiti nel rispetto delle prerogative proprie ma sicuri di lavorare per l’interesse generale in un momento storico come quello che viviamo che rimane caratterizzato ancora da difficoltà economiche e da forte necessità di risposte ai bisogni di una larga fascia di popolazione debole.

Mai avremmo potuto immaginare di vivere una pandemia e una guerra alle porte di casa nostra con le gravi conseguenze di ordine economico e sociale che rischiano di mettere in discussione gli sprazzi di ripresa che pure ci avevano fatto sperare È il valore della coesione sociale quello al quale il Presidente della Repubblica costantemente ci richiama e per il quale ci invita ad operare. Solo attraverso la costante e leale collaborazione fra tutte le componenti istituzionali e sociali possiamo trovare le soluzioni per le molte sfide che la nostra società oggi si trova ad affrontare. Dalla sicurezza e dal contrasto al crimine organizzato alla legalità e alla trasparenza, dall’accoglienza all’integrazione, dal disagio familiare e la povertà alle nuove forme di solidarietà.

Il Paese sta vivendo anche una opportunità storica attraverso il corretto utilizzo dei fondi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Genova e la Liguria beneficeranno di importanti risorse che potranno risolvere antichi problemi di carenze infrastrutturali, di ammodernamento e adeguamento dei sui asset produttivi, di innovazione tecnologica e trasformazione energetica. Dobbiamo tutti lavorare affinché i progetti importanti che sono stati definiti giungano a compimento nei tempi previsti con il risultato sperato e soprattutto impedendo che interessi criminali si insinuino.

Io posso assicurare che continuerò ad impegnarmi con ogni determinazione perché ciò possa avvenire accompagnando il percorso di ciascuno, sia pur nella posizione di terzietà che la mia funzione impone, verso i migliori e più utili traguardi.

In questo momento è in corso a Roma ai Fori imperiali la tradizionale parata della Festa della Repubblica. Da molti anni non è solo una sfilata di uomini in armi. Alla sfilata partecipano le Forze Armate, i Corpi armati e non dello Stato assieme ai Sindaci, alla Protezione civile alle Organizzazioni di volontariato e alle Associazioni d’arma. Insomma una sfilata di popolo ogni anno più inclusiva e rispettosa delle competenze e delle specificità di ciascuno. Anche questa piazza plasticamente ben rappresenta la società complessa e ricca che il tricolore unisce oggi a Genova come nelle mille piazze del nostro Paese.

In questa Piazza stamani ci sono anche dei concittadini ai quali verranno concesse le insegne cavalleresche dell’Ordine al Merito della Repubblica. Sono persone che nel loro quotidiano lavoro hanno rappresentato quei valori si competenza, attaccamento al
lavoro e dedizione alla collettività. Mi fa piacere oggi che questo riconoscimento avvenga alla presenza di tanti cittadini per i quali essi devono essere presi ad esempio. Assieme a loro riceveranno la medaglia d’onore i familiari di internati civili nei campi tedeschi purtroppo deceduti. La medaglia che riceveranno è una piccola cosa a ricordo di una sofferenza e di un sacrificio al quale è giusto vada l’apprezzamento e il ringraziamento mio personale e della collettività tutta.

In un famoso romanzo “Per chi suona la campana” Hemingway fa dire ad uno dei suoi personaggi una frase che penso debba orientare sempre la nostra vita e i nostri comportamenti. “Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare”. Proprio quando, per le tante difficoltà sembra che ad ognuno di noi venga meno il coraggio e quando tanti terribili accadimenti come la pandemia, la guerra, la violenza o il mancato rispetto dei diritti sociali e del lavoro così faticosamente conquistati sembrano minare le nostre forze e la capacità di resistere, è proprio allora che dobbiamo ritrovare gli stimoli, la volontà e quell’unitarietà d’intenti che portarono, nel momento più buio della nostra Storia, a rifondare la Repubblica 76 anni fa.

E se vale la pena di lottare per il mondo…a maggior ragione vale la pena per l’Italia e per Genova. Viva l’Italia, viva la Festa della Repubblica viva Genova e la sua Provincia".

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