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Cronaca

Maxi evasione fiscale, nei guai commerciante d'auto

L'amministratore unico della società, un 70enne italiano, residente a Genova, alterava e falsificava sistematicamente le scritture contabili per beneficiare del risparmio dell'Iva, omettendo, nel contempo, la contabilizzazione di ricavi

Una frode fiscale di oltre 2,7 milioni di euro. È quanto hanno scoperto i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Savona, che hanno dato esecuzione a un provvedimento, emesso dal tribunale di Savona, di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca nei confronti di una società operante nel settore del commercio di autovetture e autoveicoli leggeri e, per equivalente, nei confronti dell'amministratore unico, fino alla concorrenza di 2,7 milioni di euro.

Il provvedimento, emesso dal gip ed eseguito dai finanzieri della tenenza di Finale Ligure, è scaturito da un'attività ispettiva, condotta nei confronti di una S.r.l., che ha permesso di accertare una frode fiscale, che ha determinato un'evasione dell'Iva di oltre 2,7 milioni di euro.

Le indagini, condotte anche mediante l'analisi dei flussi bancari su un cospicuo numero di rapporti finanziari, hanno fatto emergere una condotta fraudolenta, perpetrata dall'amministratore unico, un 70enne italiano, residente a Genova, che alterava e falsificava sistematicamente le scritture contabili della società per beneficiare del risparmio dell'Iva, omettendo, nel contempo, la contabilizzazione di ricavi generati dalle transazioni economiche effettuate negli anni d'imposta dal 2016 al 2019.

Nel corso delle attività ispettive è emerso che la società, a fronte di vendite di automobili, non ha provveduto alla dichiarazione degli elementi attivi conseguiti, realizzando così un'importante evasione d'imposta. Per alcune annualità, il soggetto giuridico ha addirittura omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali.

La condotta illecita è stata perpetrata con il preciso intento di rendere irrintracciabile il profitto del reato e non permettere nessuna forma di successiva aggressione patrimoniale da parte degli organi accertatori. All'esito delle attività di polizia giudiziaria e tributaria, l'amministratore unico della società è stato deferito all'autorità giudiziaria per i delitti previsti e puniti dal D.Lgs. n. 74/2000.

L'esecuzione della misura cautelare reale ha consentito di sottoporre a sequestro autoveicoli di grossa cilindrata, nonché somme di denaro e fondi di investimento, riconducibili alla società e al suo amministratore unico. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell'indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità della persona sottoposta ad indagini.

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