Ericsson e Piaggio Aero in piazza, la protesta dell'industria genovese
Dopo la conferma dei licenziamenti da parte delle due aziende, i lavoratori si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura per un presidio e uno sciopero di 8 ore
Giornata di proteste per i lavoratori delle industrie genovesi: dopo la conferma della volontà da parte di Ericsson e Piaggio Aero di avviare le procedure di licenziamento rispettivamente per 147 e 89 dipendenti delle sedi di Erzelli e Sestri Ponente, i lavoratori si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura per un presidio e uno sciopero di 8 ore.
I primi ad arrivare sono stati i dipendenti della multinazionale svedese, oggi in sciopero a livello nazionale, undicesima protesta a livello locale. Da Piaggio, invece, è inizialmente arrivata una singola delegazione per l'incontro con il prefetto Fiamma Spena, cui si sono poi aggiunti i colleghi rimasti in azienda per l'assemblea sindacale. All'incontro con le due delegazioni, oltre al prefetto, ha preso parte il sindaco Marco Doria, presente per garantire l'impegno da parte del Comune a sostenere i 236 posti di lavoro a rischio nel capoluogo ligure.
Al termine del tavolo, convocato dopo che il corteo ha bloccato piazza Corvetto paralizzando il traffico nel centro città, dai sindacati è arrivato l'ultimatum: un nuovo incontro alla presenza del governo entro il prossimo martedì, oppure i lavoratori torneranno in piazza per protestare nel giorno dell'inaugurazione del Salone Nautico, prevista per il 20 settembre. La richiesta, per entrambe le vertenze, è stata inviata ufficialmente oggi dal prefetto, e si attende una risposta da Roma tra oggi e domani.
«Il governo ha di fatto voltato le spalle a Ericsson, nonostante le rassicurazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, circa un intervento definito pubblicamente - spiegano i sindacati - Abbiamo intenzione di fare piena luce su queste rassicurazioni, gli accordi vanno rispettati, non è possibile intavolare una trattativa sul piano industriale partendo degli esuberi. È inammissibile. Se dal governo non arriverà la convocazione, continueremo con le nostre proteste»
Il presidio, che si è sciolto intorno all'ora di pranzo, ha visto i lavoratori invadere largo Lanfranco e via Roma, per poi spostarsi in piazza Corvetto. Il traffico è stato interrotto, e in poco tempo il centro è rimasto letteralmente paralizzato, con code anche in circonvallazione a monte e nella zona del Porto Antico.