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Cronaca

Mamma di un disabile: "Manca la continuità delle cure". La replica di Alisa

"La Liguria pronta a varare il piano condiviso con le associazioni", spiega Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa

Dopo aver pubblicato la lettera aperta di Maria Teresa Castelli, presidente di Associazione Maruzza, facciamo altrettanto con la replica di Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa.

Abbiamo letto con attenzione l'intervento di Maria Teresa Castelli, presidente dell'associazione Maruzza, dal titolo 'Disabili, la lettera aperta di una madre: in Liguria manca la continuità di cure', pubblicato sul vostro sito. Intendiamo in primo luogo rimarcare il ruolo fondamentale delle associazioni nell'individuazione delle risposte a livello sociosanitario a favore dei disabili e delle loro famiglie. Ed è anche per questa ragione che si ritiene opportuno approfondire il percorso che è stato fatto in Liguria, da Regione, Alisa, Asl e dall'Istituto Giannina Gaslini per arrivare a garantire la presa in carico di pazienti affetti da gravi patologie croniche complesse, che hanno compiuto i 18 anni.

Il percorso è stato condiviso con tutti i soggetti interessati insieme alle associazioni: Alisa sta predisponendo un piano in collaborazione con il Gaslini, che consentirà di formalizzare l'istituzione di una rete a sostegno dei disabili gravi maggiorenni con il compito di definire un potenziamento della presa in carico dei pazienti con patologie gravi e severe, che comprenda anche il percorso in emergenza per il quale si sono svolti incontri con la finalità di migliorare gli accessi al pronto soccorso.

Il ruolo centrale di coordinamento per la presa in carico dei pazienti sarà in capo all'Istituto Giannina Gaslini. Il direttore sanitario Raffaele Spiazzi conferma che, in attuazione degli indirizzi condivisi con la direzione di Alisa e già a suo tempo declinati nel nostro progetto di ristrutturazione e potenziamento dei percorsi di Transitional Care, rivolti anche ai pazienti fragili maggiorenni, l'Istituto sta procedendo, tra l'altro, a potenziare l'organico medico dell'equipe di Cure Palliative tramite l'assunzione di una nuova unità così da poter attivare entro l'anno l'ambulatorio specificamente dedicato, secondo gli auspici e la richiesta delle associazioni.

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