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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Trecento chilogrammi di cocaina sulla nave, arrestato corriere

In manette un narcotrafficante internazionale, membro dell’equipaggio della “Dimitris C” 

Al termine di una difficile indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, la polizia di Genova ha arrestato un narcotrafficante internazionale. Si tratta di un quarantenne cittadino della Tanzania, membro dell’equipaggio della portacontainer “Dimitris C”, ritenuto responsabile del trasporto di 300 chilogrammi di cocaina purissima sequestrata dalla Squadra Mobile nel porto di Genova. La droga era nascosta all’interno dell’imbarcazione e destinata ad essere smistata nei vari porti di scalo nazionali ed europei.

L'indagine

La segnalazione della possibile presenza a bordo del carico di droga è arrivata dal capitano della nave, ha spiegato il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi. Da lì la portacointainer, già coinvolta in un ingente sequestro di cocaina a bordo in un porto del Perù, è stata monitorata con particolare attenzione, anche per la tratta che compie, fra Cile, Ecuador, Malta, Italia e Spagna.

La droga è stata trovata grazie un importante lavoro 'a tavolino', ha spiegato il capo della squadra mobile di Genova, Marco Calì: quando sono saliti a bordo, i poliziotti sapevano già dove andare a cercare e questo è stato fondamentale in una nave enorme come la Dimitris C. A trovare la cocaina in un'intercapedine della portacontaines ha contribuito anche il fiuto dei cani antidroga.

Una volta aperti i venti sacchi di plastica neri è stato subito chiaro di cosa si trattava. A quel punto gli inquirenti si sono messi subito al lavoro per capire chi dei 28 membri dell'equipaggio stesse trasportando e custodendo quel prezioso carico da 30 milioni di euro, una volta che la droga fosse stata immessa sul mercato. Una volta ristretto il cerchio dei possibili corrieri, i cinque hanno dovuto attendere alcuni documenti prima di poter ripartire e sono dunque rimasti a Genova mentre la Dimitris C riprendeva il suo viaggio.

Fondamentali sono state le impronte digitali, rinvenute dalla scientifica sui sacchi con dentro la droga e su alcune tracce ematiche sul bordo del cunicolo all'interno del quale era nascosta la cocaina. Il cerchio si è stretto finché non sono emersi elementi tali da motivare un arresto.

Il corriere

L'uomo, un quarantenne della Tanzania, ha confermato sia davanti al magistrato che al gip di avere un ruolo nella vicenda. Il giudice ha così deciso di convalidare il fermo. Allo stato attuale delle indagini, ancora in corso, non risultano coinvolti marittimi genovesi. Da chiarire anche la destinazione finale del carico, forse la Spagna visto che la nave era diretta a Barcellona e poi Valencia.

In conclusione

Il procuratore Cozzi non ha rivelato ulteriori particolari sulla vicenda visto che l'inchiesta è aperta ma ha voluto contribuire alla diffusione della notizia dell'arresto perché «questa gente si deve sentire il fiato sul collo». Se il porto di Genova continua a essere sorvegliato speciale per quanto riguarda il traffico internazionale di cocaina, la procura del capoluogo ha fatto capire chiaro di essere pronta a fare la sua parte.

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