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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Chiavari

Depuratore nella Colmata di Chiavari, nasce il comitato per il "no"

Tra i motivi del 'no', per i membri del comitato, i costi dell’opera e delle difese a mare, l’incognita di dove passeranno le tubazioni, il rischio paralisi della viabilità cittadina

È stato costituito martedì 20 dicembre il comitato cittadino “No depuratore in Colmata” contro la costruzione del depuratore nella Colmata di Chiavari. Presidente pro tempore Andrea Sanguineti, che ricoprirà il ruolo fino all’assemblea che verrà convocata nelle prossime settimane. Al centro del progetto la contrarietà al depuratore in Colmata e un’azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini.

“Abbiamo costituito un comitato spontaneo di cittadini. L’obiettivo è contrastare la realizzazione del depuratore nella Colmata di Chiavari – spiega Sanguineti -. Una scelta insensata. Per questo motivo ci siamo radunati in un comitato con cui vogliamo far sentire la nostra voce e sensibilizzare i chiavaresi, soprattutto mettendoli bene al corrente di cosa significa questo progetto. Realtà che in molti non conoscono perché si è scelto, artatamente, di non comunicare l’impatto progettuale dell’opera”.

Come spiega sempre Sanguineti, il comitato ha già registrato numerose adesioni ed è pronto ad attivarsi in città. “Sono già diverse le adesioni di cittadini chiavaresi, ma anche di proprietari di seconde case. Questi ultimi interessati dalle inevitabili ripercussioni negative che la costruzione del depuratore avrebbe sul valore di mercato degli immobili esistenti in quella zona. Ma anche molti cittadini chiavaresi che semplicemente hanno a cuore la loro città e il suo futuro. Saranno diverse le iniziative che promuoveremo, in calendario già dai prossimi giorni, delle quali daremo pronta informazione”.

Pronti i gazebo tra le vie della città. “Promuoveremo sicuramente dei gazebo informativi in città, spiegheremo nel dettaglio quali e quanti sono gli aspetti inopportuni di questa opera. Ad esempio: i costi esorbitanti dell’opera e delle difese a mare; l’incognita di dove passeranno le tubazioni; la paralisi della viabilità cittadina per diversi anni. Successivamente promuoveremo incontri pubblici e riunioni, nei quali saranno definite le caratteristiche del comitato, ed eventualmente ulteriori azioni”.

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