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Cronaca

Omicidio Scagni: "Il sequestro del telefono della madre funzionale alle indagini"

Antonella Zarri, la madre della vittima Alice, ha ottenuto che i dati del suo cellulare siano estratti con la formula dell'incidente probatorio, così da far partecipare il suo consulente tecnico. Il materiale sarà utilizzato anche per l'inchiesta parallela sulle chiamate al 112 "non ascoltate a dovere" e sul centro di salute mentale che avrebbe dovuto seguire l'assassino Alberto Scagni, fratello della vittima

Le hanno chiesto di consegnare il telefono fornendo il pin di sblocco ma lei si è rifiutata. Antonella  Zarri, la madre di Alice e Alberto Scagni, ha ottenuto che l'estrazione dei dati dal suo cellulare avvenga in incidente probatorio, così da poter far partecipare anche il consulente tecnico nominato da lei e dal marito.

Una questione di fiducia per la donna e di prassi per la procura che è al lavoro sull'omicidio di sua figlia Alice, 34 anni. Assassinata il primo maggio scorso dal fratello Alberto, 42, sotto la sua abitazione a Quinto. Per il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto, il cellulare è stato sequestrato anche nell'interesse della Zarri, secondo le sue affermazioni rilasciate alla squadra mobile.

Il sostituto procuratore Paola Crispo ha infatti aperto un'inchiesta parallela per chiarire quanto accaduto nei giorni precedenti il delitto e lo stesso primo maggio. Le chiamate alle forze dell'ordine fatte dai genitori per segnalare le continue minacce subite da Alberto: richieste d'aiuto che, per Antonella Zarri, non sono state ascoltate a dovere. Sono in corso dunque accertamenti sulla squadra mobile e sul centro di salute mentale che avrebbe dovuto seguire Alberto.

I genitori si sono affidati all'avvocato Fabio Anselmo, conosciuto per essere stato anche il legale di Stefano Cucchi. Questa settimana Alberto Scagni, che si trova in carcere a Marassi, assistito da Elisa Brigandì e Maurizio Mascia, sarà sottoposto alla seconda seduta per valutare se, quando ha ucciso la sorella, fosse in grado d'intendere e di volere. All'incontro prenderà parte anche il consulente nominato dal marito della vittima che ha scelto un altro avvocato rispetto ai suoceri: Andrea Vernazza.

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