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Cronaca

Delitto Scagni, la famiglia denuncia formalmente la polizia

Il documento depositato in tribunale dall'avvocato Fabio Anselmo contiene accuse anche contro la dottoressa della Asl3 che non avrebbe attivato il tso e i vigili urbani che in seguito ad un controllo a casa di Alberto non avrebbero preso iniziative

I genitori di Alice e Alberto Scagni hanno presentato una denuncia formale in procura contro la polizia.

Dopo la diffusione della telefonata di Alberto al padre, in cui il killer minaccia sorella e cognato, e la pubblicazione dell'ultima chat tra la madre e la vittima che scrive quanto il fratello sia ormai pericoloso, l'avvocato Fabio Anselmo (il difensore del caso Cucchi) ha depositato la mattina del 6 settembre in tribunale il documento. Nell'esposto il legale denuncia una omissione da parte delle forze dell'ordine più volte chiamate a fermare Alberto Scagni, che si inquadrerebbe nell'articolo 586 del Codice Penale: la morte conseguenza non voluta dell'omissione dolosa.

Nelle sei pagine, il legale prima ripercorre i fatti che hanno portato al massacro della 34enne Alice Scagni in via Fabrizi, poi passa a denunciare formalmente la dottoressa dell'Asl3 che era a conoscenza della malattia psichiatrica di Alberto e "ben informata della sua degenerazione violenta e delle ripetute minacce di morte e richieste di denaro" e che non ha disposto "alcun provvedimento urgente, almeno un accertamento sanitario obbligatorio". 

L'accusa è rivolta anche ai vigili urbani chiamati per i pugni dati da Alberto nella porta della nonna ma che "non prendono alcun provvedimento trovandolo 'tranquillo' ", ma soprattutto alla polizia che in una chiamata durata 16 minuti in cui la madre riferisce dei danneggiamenti e delle minacce di morte ricevuti da parte di Alberto, invita i genitori a "recarsi in questura in giorno seguente per formalizzare una denuncia, non essendoci, a detta dell'interlocutore telefonico, volanti disponibili in quella giornata".

Alle 20.30 Alice esce di casa con il suo cane e incontra Alberto che la uccide con 19 coltellate.

“La condotta delittuosa - scrive l’avvocato Fabio Anselmo nella denuncia - sta nella scelta delle forze dell’ordine più volte interpellate di non intervenire nonostante quanto disperatamente chiesto dal padre e della madre dell’autore dell’omicidio per rintracciare e mettere in sicurezza Alberto Scagni, il quale aveva già inequivocabilmente preannunciato che avrebbe fatto del male al padre, alla sorella e a suo marito”.

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