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Cronaca

Ddl Zan bocciato in Senato, Liguria Pride annuncia manifestazione

Venerdì 29 ottobre alle ore 18 in piazza De Ferrari

Liguria Pride, coordinamento delle associazioni, dei gruppi e dei cittadini Liguri, Lgbt e non, che promuove la cultura dell'accoglienza e dell'inclusione delle differenze, ha lanciato una manifestazione dopo che il Senato ha bocciato il ddl Zan. Presidio in piazza De Ferrari venerdì 29 ottobre a partire dalle ore 18. 

La legge che avrebbe dovuto alzare le barriere a difesa della comunità gay e trans contro i crimini d’odio, non solo non è passata, ma è stata definitivamente affossata dal voto di Palazzo Madama, perché ora dovranno passare sei mesi prima che il Senato possa nuovamente esaminare un provvedimento che riproduca i contenuti del ddl, secondo l'articolo 76 del regolamento parlamentare. 

Sembrava tutto facile sommando i voti di Pd, M5s, Italia Viva, Leu, e qualche componente del Gruppo misto, invece il centrosinistra è andato sotto a causa dei 'franchi tiratori' del voto segreto: su 288 presenti 154 hanno approvato le richieste di Lega e FdI di non passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge e 131 hanno votato contro, due gli astenuti. 

"Mercoledì 27 ottobre - ha scritto Liguria Pride in una nota - è scattata la tagliola sul ddl Zan, in un fuoco incrociato. Il voto al Senato è stato inequivocabile: il testo uscito dalla Camera, già lungamente discusso e modificato fino a ridursi al minimo sindacale, è stato affossato.  Il nome del meccanismo parlamentare richiesto dalle destre per evitare il voto degli articoli dice già tutto sul carattere violento e infingardo della strategia di chi una legge a tutela delle persone LGBTI+ non l'ha mai voluta; anzi, addirittura applaude e grida di soddisfazione. Tutto ciò mentre gli 'amici', nascosti nel sottobosco parlamentare, già starnazzano dalle pagine social sulle colpe altrui, senza la dignità di assumersi almeno la propria responsabilità".

"Ma noi non siamo in una tagliola - ha aggiunto Liguria Pride - : siamo una moltitudine in marcia, sentiamo la puzza dei nuovi fascismi, le tentazioni liberticide e fondamentaliste di chi pensa appartenga alle opinioni il diritto di discriminare, insultare, emarginare e prevaricare. Non ci sono tagliole possibili perché siamo già il sassolino nell’ingranaggio, una mutazione che non può essere arrestata, un galoppo che non può essere fermato . Il lavoro fatto sulla legge Zan ci ha ancora più arricchito e avvicinato. Venerdì 29 ottobre dalle ore 18 ci vediamo in piazza De Ferrari a Genova per far vedere che le nostre vite valgono e non ci faremo ridurre al silenzio".

Sul tema è intervenuto anche il "Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione", la presidentessa Aleksandra Matikj ha tuonato: "È una vergogna. L’Italia è rimasta uno dei pochi Paesi che ha lasciato e lascia indifese le vittime di omobitransfobia. Questa è una pagina nera della democrazia in Italia, migliaia di persone, anche giovani, sono state abbandonate a sé stesse contro il bullismo e contro l’odio e, anche se non sembra vero, addirittura chi è diversamente abile. Il ddl Zan era necessario anche per la difesa di noi donne, è una vera ingiustizia. Comunque non ci arrendiamo, anche perché questo disegno di legge tornerà in commissione, anche se non prima di sei mesi, non perdiamo la speranza di un’Italia che potrebbe e dovrebbe garantire gli stessi diritti a tutti".

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