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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Il 42% dei giovani di 16-17 anni beve per ubriacarsi

Lo rivela un progetto, realizzato dal Centro Studi del Centro Alcologico Asl3 con gli studenti delle scuole dell'area metropolitana genovese

Lunedì 6 giugno 2022 alle ore 10 presso la Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale si è tenuto l'evento conclusivo del progetto 'Educazione a corretti stili di vita', format finalizzato all'attività di prevenzione delle dipendenze nelle scuole e alla promozione di sani stili di vita promosso dal Centro Studi del Centro Alcologico Asl3.

Obiettivo dell'incontro - coordinato da Gianni Testino, direttore della S.C. Patologia Dipendenze ed Epatologia alcolcorrelata, e da Patrizia Balbinot, operatrice sociosanitaria e referente per le associazioni, plessi scolastici e caregivers del Centro Alcologico Asl3 - la presentazione dell'elaborazione finale dei dati raccolti nelle scuole.

Agli incontri hanno partecipato 3.805 ragazzi dai 9 ai 17 anni e 194 docenti di tutta la provincia di Genova. I ragazzi sono stati suddivisi per fascia d'età, il gruppo più rappresentativo è stato quello fra i 14 e i 15 anni. I quesiti hanno riguardato temi come il consumo di alcol in compagnia con amici, il fumo di sigaretta e cannabis, le nuove sostanze sintetiche, bullismo e cyberbullismo. Inoltre è stato chiesto ai ragazzi se sono mai stati dallo psicologo e se si perché.

Dal progetto sono emersi diversi dati allarmati, per esempio dal 22% al 90% dei ragazzi tra i 9 e i 17 anni consuma alcol con gli amici nonostante vendita e somministrazione di alcolici sia vietata. Il 'binge drinking' (bere oltre 5 bicchieri in poco meno di due ore) in momenti conviviali sale al 42% fra i 16-17 anni.

L'8% tra i 12 e i 13 anni almeno una volta nella vita ha fumato sigarette o dispositivi elettronici, percentuale che sale al 21% fra i 14-15 anni e 42% fra i 16-17 anni. Il 30% dei sedici-diciassettenni fuma tutti i giorni sigarette o dispositivi elettronici. Il 10,9% tra i 12 e i 13 anni ha provato almeno una volta la cannabis, percentuale che sale al 16.9% fra i 14-15 anni e al 37.8% fra i 16-17 anni. Le nuove sostanze sintetiche sono state provate dal 2% fra i 12-13 anni, 4% fra i 14-15 anni e l'11% fra i 16-17 anni. Il 2,2% dei sedici-diciassettenni le consumano quotidianamente.

Alcuni ragazzi hanno inserito nelle nuove sostanze sintetiche l'uso di farmaci non prescritti come le benzodiazepine. È stata trovata una correlazione significativa fra necessità di frequentare lo psicologo con il 'binge drinking', consumo di cannabis e nuove sostanze sintetiche. In una percentuale elevata di casi (circa il 60%) i ragazzi che sono in cura dallo psicologo non dicono ai genitori né allo psicologo di consumare cannabis e di praticare il 'binge drinking'. Per quanto riguarda bullismo e cyberbullismo il 21% dei ragazzi tra i 14 e i 15 anni dice di averli subiti: di questi il 42% ha chiesto aiuto.

I ragazzi tra i 12 e i 13 anni presi a campione per il report vorrebbero insegnare ai propri genitori a non essere razzisti. Anche tra i 14 e i 15 anni vorrebbero insegnare ai propri genitori a non essere razzisti né omofobi. Sempre in questa fascia d'età le risposte al quesito "hai qualcosa da insegnare ai tuoi genitori/agli adulti" sono significative: su 381 ragazzi, 60 vorrebbero insegnare l'educazione, il rispetto e la gentilezza ai propri genitori, 50 ragazzi a non essere omofobi né razzisti, 80 a non fumare e bere meno, 40 a cucinare meglio, 20 a stare meno al cellulare e 20 a essere meno infantili. Tra i 16 e i 17 anni risposte analoghe e la richiesta esplicita a non far ricadere lo stress dei genitori sui figli.

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