
Danni da maltempo e mareggiate, stanziati 385 milioni per la Liguria
Soddisfazione da parte del governatore Toti e dell'assessore Giampedrone: i fondi verranno ripartiti nel 2019, 2020 e 2021 a seconda delle priorità e delle esigenze
«Ringraziamo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, per aver accolto le nostre richieste e per l'attenzione dimostrata verso la nostra regione dopo gli ultimi danni provocati dal maltempo», ha detto il governatore ligure Giovanni Toti dopo l’incontro di giovedì mattina cui hanno partecipato il premier Conte e i presidenti delle Regioni proprio per discutere del riparto dei fondi del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico.
Come verranno ripartiti i fondi
I 385 milioni di euro della Liguria si dividono in 150 milioni per il 2019, 120 per il 2020 e 115 per il 2021. A questi fondi, relativamente al 2019, si devono sommare quelli già stanziati e ripartiti, cioè gli 8 milioni concordati con un emendamento alla Legge di stabilità per le opere di difesa a mare e i 6,5 legati riconoscimento dello stato di emergenza dopo il maltempo di fine ottobre e novembre 2018.
«I fondi destinati alla Liguria verranno utilizzati per dare una competa risposta alle numerose segnalazioni di danni al patrimonio pubblico arrivate dai territori, per progettare, ripristinare e ricostruire le fondamentali opere di difesa a mare, ma anche per una risposta rapida sia ai privati che alle attività economiche danneggiate - ha detto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone - Si tratta di un risultato di enorme portata: le richieste danni registrate dopo i fatti ammontavano a circa 500 milioni, essere riusciti a portare in Liguria una cifra come quella assegnata alla nostra regione è una risposta concreta ai gravi danni che la Liguria ha subito»
.«La vera sfida a questo punto, l’ambizioso obiettivo politico ma anche tecnico - ha concluso Giampedrone - è investire e spendere i 150 milioni assegnati per il 2019, soprattutto in vista della stagione estiva. Alcune di queste, come quelle anticipate dai Comuni per le somme urgenze, andranno ovviamente in quella direzione, e ci avvarremo della collaborazione di tutti i soggetti intermedi per i ristori a privati e attività produttive o commerciali, ma il lavoro da fare è impegnativo: da domani la nostra struttura inizierà a lavorare per produrre, entro venti giorni, una proposta di riparto».