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Cronaca

«Mai più morti innocenti», i parenti delle vittime del Morandi scendono in piazza

A un anno e mezzo dalla tragedia, l'appuntamento all'autogrill di Genova Ovest per un presidio e un volantinaggio per ricordare le 43 vite spezzate

L’avevano annunciato settimane fa, e come promesso sono scesi in piazza per chiedere giustizia e più sicurezza sulle autostrade. A un anno e mezzo dal crollo del ponte Morandi, i parenti delle 43 vittime della tragedia del 14 agosto 2018 si riuniscono all’autogrill di Genova Ovest per una manifestazione cui partecipano i membri di numerosi altri comitati, tra cui Liberi Cittadini di Certosa, Oltre il Ponte C'è, Comitato Spontaneo Borzoli e Fegino.

Presenti, inoltre, anche rappresentanti del neonato comitato Autostrade Chiare, che in poche settimane ha raccolto centinaia di adesioni e che domani scenderà a sua volta in piazza, in largo Pertini. L’appuntamento di oggi era invece alle 10, con la richiesta di presentarsi con gilet ad alta visibilità per garantire l’incolumità dei partecipanti, vista la zona particolarmente trafficata.

Una manifestazione iniziata con un volantinaggio, che si è fermata alle 11.36, orario in cui il ponte è crollato, per ricordare le 43 vite spezzate all'improvviso, durante un viaggio verso le vacanze, il luogo di lavoro o la famiglia: i parenti hanno bloccato momentaneamente il traffico e sollevato 43 rose bianche, una per ogni persona che non c'è più, e sono risuonati i clacson solidali delle auto e dei tir in coda. Poi i parenti si sono spostati sotto la vicina sede genovese di Autostrade per l'Italia, e hanno lasciato le rose bianche agli ingressi sotto gli occhi dei dipendenti, che si sono uniti al commosso applauso  finale.

FOTO | Un anno e mezzo senza il Morandi: 43 rose bianche e blocco stradale per ricordare le vittime

«Non perdiamo di vista il nostro obiettivo, la giustizia per i nostri cari e la sicurezza dei cittadini, e per questo manifestiamo», aveva detto Egle Possetti, voce sempre pacata del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi, nel pieno della bufera sollevata dalle frasi del fotografo Oliviero Toscani. 

E sempre Egle Possetti aveva risposto, nei giorni scorsi, al nuovo amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, che aveva espresso il desiderio di incontrarla insieme con gli altri parenti: «Al momento preferiamo non dare nessuna risposta - è stato l’asciutto commento - e ci prendiamo il nostro tempo per valutare, d’altronde loro hanno avuto 18 mesi per avanzare questa proposta».

Proprio Autostrade per l’Italia ha annunciato di avere osservato un minuto di silenzio alle 11.36: «Tutto il personale della Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia ha sospeso l’attività lavorativa in memoria delle vittime della tragedia e per esprimere vicinanza ai famigliari - fa sapere in una nota Aspi - Il management e il personale si sono riuniti in raccoglimento nell’area antistante l’ingresso principale della palazzina degli uffici di Direzione, le cui insegne sono state listate a lutto. Stamane tutti gli ingressi della Direzione sono stati lasciati aperti in occasione della commemorazione organizzata dai famigliari delle vittime. 

«Autostrade per l’Italia - concludono da Aspi - anche a nome di tutti i suoi lavoratori, rinnova la propria sentita e commossa partecipazione al dolore delle famiglie».

La manifestazione arriva all’indomani dal varo della prima “maxi campata” del nuovo viadotto sul Polcevera, posizionata tra le pila 8 e 9, sulla sponda di ponente del torrente.

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