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Cronaca

Morandi, i parenti delle vittime: «No a passerelle». Tante piazze per un solo ricordo

L'appello di molti familiari di chi nel crollo ha perso la vita: no al clamore, sì a un rispettoso silenzio. Diversi i momenti organizzati per commemorare le 43 vittime oltre a quello ufficiale

Un Ferragosto all’insegna del lutto non solo per la città di Genova, ma per tutta l’Italia: a poche ore dall’anniversario della tragedia del ponte Morandi, crollato alle 11.36 del 14 agosto 2018 portando con sé 43 vittime, il Comune lavora alla commemorazione prevista proprio per mercoledì 14 agosto in una Campi, nel capannone che sorge a pochi passi dall’Ikea e a pochi metri dal cantiere per la demolizione e la ricostruzione del viadotto. E mentre i demolitori si danno da fare per arrivare all’anniversario senza più alcuna traccia delle pile superstiti del viadotto, i parenti delle vittime iniziano a far sentire le loro voci, non soltanto per ricordare i loro cari perduti, ma anche per chiedere che la commemorazione non venga trasformata in una “passerella”.

A chiederlo per primo pubblicamente è stato Roberto Battiloro, papà di Giovanni, uno dei 4 ragazzi di Torre del Greco morti mentre guidavano verso le vacanze: mercoledì non sarà alla commemorazione,  perché «mio figlio - come ha spiegato anche via social - non è morto, l’ha ucciso lo Stato e chi ha sbagliato deve pagare. Non andremo a Genova per assistere a passerelle».

In un libro le storie delle vittime del Morandi raccontate dalla famiglia. Il Comune paga le spese

Il timore che accomuna tanti parenti è che un momento che andrebbe vissuto in privati, di dolore, cordoglio e commozione, si trasformi anche in un momento politico, complice la crisi di governo deflagrata lo scorso agosto. Anche Paola Vicini, la mamma di Mirko, il 30enne dipendente Amiu travolto dai detriti nell’isola ecologica, aveva chiesto di evitare le passerelle politiche per rendere omaggio alle vittime del Morandi in silenzio e raccoglimento. 

Il riferimento ovviamente è alla messa organizzata dal Comune, presieduta dall’arcivescovo Angelo Bagnasco, cui prenderanno parte anche le massime cariche istituzionali cittadine, regionali e nazionali. Ormai confermata la presenza del capo dello Stato, il presidente Sergio Mattarella, restano da confermare invece quelle del premier Giuseppe Conte, del ministro degli Interni Matteo Salvini e del collega al lavoro, Luigi Di Maio, così come di altri ministri che, in questo delicato momento di caos politico e transizione, potrebbero decidere di partecipare come no. I parenti delle vittime del Morandi, però, mettono le mani avanti: rispetto per i morti, e niente politica in una giornata che si preannuncia molto difficile dal punto di vista emotivo.

Per mercoledì mattina è prevista la cerimonia all’ombra della prima pila del nuovo ponte, poi un rapido giro di discorsi istituzionali e un minuto di silenzio alle 11.36. A fare da cupa colonna sonora, le campane a lutto di tutte le diocesi cittadine e le sirene del porto. Il Comune ha allestito due maxi schermi in via 30 Giugno e una platea in grado di accogliere 450 persone, principalmente parenti delle 43 vittime, ma a oggi sembra che soltanto la metà abbiano confermato la presenza, anche se il sindaco-commissario Marco Bucci ha già chiarito che «sarà messo da parte ogni aspetto celebrativo».

Alcuni Comuni hanno già detto addio alle loro vittime: è successo a Pinerolo, in Piemonte, paese d’origine di Claudia Possetti e dei suoi due figli, Camilla e Manuele Bellasio  mentre a Torre del Greco, città di Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, sarà una giornata di lutto, come deciso con un’ordinanza del sindaco Giovanni Palomba: un minuto di raccoglimento sarà osservato nei luoghi di lavoro mentre gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta. In programma anche l’accensione di 43 lanterne, una per ogni vittima del Ponte. Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione.

Anniversario Morandi, il ricordo di familiari e sfollati

Diversi i Comuni liguri che hanno invitato la cittadinanza a rispettare il minuto di silenzio e a tenere le saracinesche abbassate in memoria delle vittime, e mentre ancora si discute di quante persone parteciperanno alla cerimonia ufficiale, altre piazze si preparano ad accogliere gli omaggi dei genovesi e di chi ha deciso di non prendervi parte.

Una cerimonia in ricordo delle vittime e della tragedia è stata organizzata dagli sfollati nei pressi del ponte di ferro del Campasso, per molti mesi punto di ritrovo e riferimento di chi nel crollo ha perso case, amici, familiari: l’appuntamento alle 11, da lì i partecipanti si sposteranno sul “ponte delle ratelle”, all’incrocio tra via Campi e via Perlasca, per gettare nel Polcevera 43 rose bianche, un rito ripetuto ogni 14 del mese, dal settembre 2018 in poi.

Alle 11 si riuniranno in piazza Petrella anche i commercianti di Certosa,  per un grande abbraccio cui hanno invitato tutta la cittadinanza. Nel pomeriggio, invece, sarà il momento dei familiari delle vittime, che si incontreranno nei pressi del ponte insieme con chi quel giorno ha lottato sino all’ultimo respiro per trovare i feriti e recuperare i corpi sotto le macerie: Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa e forze dell'ordine, cui verranno consegnate targhe di ringraziamento.

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