Zona arancione, Bucci promette: «Definizione area e indennizzi entro Natale»
I residenti delle vie non direttamente coinvolte dal crollo del Morandi, ma toccate dalle conseguenze, chiedono un indennizzo di 25mila euro annui per appartamento e la menzione nel decreto Genova
Risposte concrete e garanzia di indennizzo, oppure scenderemo in piazza: l’avvertimento arriva dai residenti della cosiddetta zona arancione, l’area non direttamente coinvolta nel crollo del Morandi ma comunque abbastanza vicina da pagarne tutte le conseguenze negative in termini di viabilità e vivibilità, che nel pomeriggio di giovedì sono stati ricevuti a Tursi dal sindaco Marco Bucci e dall’assessore allo Sviluppo Economico, Pietro Piciocchi, per negoziare i risarcimenti.
I residenti e i commercianti della zona arancione, assistiti dalle associazioni dei consumatori, hanno chiesto che nel decreto Genova venga inserito un emendamento che faccia specifico riferimento alla loro condizione e la definizione di una cifra standard - circa 25mila euro l’anno per appartamento - a titolo di risarcimento per il mancato profitto derivante dagli immobili che rientrano nell’area.
Da parte del sindaco Bucci è arrivata la promessa di una definizione precisa della zona arancione e dell’entità dei rimborsi entro Natale: «Adesso la priorità sono le aziende e i cittadini della zona rossa - ha detto il primo cittadino - Nel decreto non saranno inseriti gli indennizzi, che saranno poi gestiti caso per caso dalla struttura commissariale, ma ci sarà comunque un riferimento alla zona arancione».
Una risposta che ha parzialmente soddisfatto residenti e associazioni, che temono che la condizione degli abitanti della zona finisca per passare in secondo piano senza l’inserimento di un apposito emendamento nel decreto ancora al vaglio delle commissioni Ambiente e Trasporti.
«Le rassicurazioni del sindaco circa la futura definizione, entro il prossimo Natale, della delimitazione dell'area e dei relativi indennizzi, attinti ad un unico e indefinito plafond, non sono sufficienti a garantire un adeguato ristoro a questi cittadini - hanno detto Stefano Salvetti, presidente Adiconsum Liguria e del Coordinamento Ligure Consumatori Utenti, e Rosanna Stifano, Presidente di Assoutenti Genova - vista la prossimità al disastro, agli odierni interventi e al futuro cantiere, i residenti hanno subito e subiranno grandissimi disagi, con ricadute importanti sulle loro salute. Le abitazioni di quest'area, inoltre, nelle more del futuro ponte e della riqualificazione della zona, non saranno vendibili, ipotecabili né affittabili per molto tempo»
«Non si tratterebbe di una cifra esorbitante - concludono le associazioni chiedendo l’intervento dei relatori della legge Di Muro e Rospi e un incontro con il governatore Giovanni Toti e il viceministro Edoardo Rixi - potrebbero essere calcolati circa 25.000 euro annui ad appartamento per circa 210 appartamenti e un massimo di due annualità, e garantirebbe finalmente serenità alle diverse centinaia di cittadini genovesi che vivono questa drammatica situazione».