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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Morandi, 19 milioni dal governo: dalla viabilità ai sensori, tutte le misure adottate e previste

In consiglio regionale il commissario per l'emergenza Giovanni Toti ha fornito gli ultimi aggiornamenti legati alla gestione della città

In attesa di conoscere finalmente il nome del commissario per la ricostruzione incaricato dal governo, a Genova continua la gestione dell’emergenze post crollo del ponte Morandi con i primi fondi arrivati da Roma.

Stando a quando annunciato dal governatore Giovanni Toti, commissario per l’emergenza, lunedì il governo ha erogato i primi 19 dei 33 milioni concordati durante il consiglio dei ministri straordinario del 15 agosto, fondi che verranno in parte destinati al Comune per rimborsarlo delle spese sostenute per adottare i provvedimenti per viabilità straordinaria, aiuti agli sfollati e alle imprese e altre misure necessarie per far fronte alla situazione.

Si attende intanto la relazione dei tecnici e dei periti sui dati raccolti dai primi sensori installati su quanto resta del ponte, indispensabili per capire quando potranno riprendere le operazioni di recupero degli effetti personali nelle case evacuate e per quanto tempo le famiglie potranno restare all’interno. Attesa anche per il dissequestro di via Trenta Giugno, subordinato al termine dei sopralluoghi e dei rilievi a opera dei periti del tribunale per l’inchiesta che vede indagate 21 persone.

La situazione degli sfollati e i monitoraggi

All’ultimo censimento del 28 settembre risultano 258 nuclei familiari sfollati, 252 dei quali sistemati: 164 hanno chiesto il contributo di autonoma sistemazione (107 quelli in fase di erogazione dal Comune), 50 hanno accettato gli alloggi pubblici messi a disposizione, 17 hanno opzionato gli alloggi e attendono di ultimare la procedura. 

La situazione di chi è rimasto senza casa è a oggi strettamente legata ai monitoraggi con i sensori istallati a partire dal 14 settembre. Le operazioni sono state affidate a un’associazione di impresa temporanea che li ha posizionati in diverse fasi a seconda della tipologia di sensori: il 26 settembre è partita la seconda fase, che dovrebbe concludersi il 2 ottobre, e nei prossimi giorni verranno comunicati i primi dati.

«Al momento non anticipiamo nulla sui risultati, che dovranno essere analizzati dalle varie commissioni peritali - ha spiegato Toti - Ovviamente vi prestiamo una particolare attenzione, visto che dall’esito dipenderà sia la tempistica di ingresso nelle case sia l’eventuale riperimetrazione della zona rossa».

Zona rossa, smaltimento macerie e viabilità: presto riaperta via Perlasca

Proprio sulla zona rossa, e sulla viabilità al suo interno, il commissario straordinario ha annunciato che il sindaco Marco Bucci ha chiesto alla procura e alla commissione tecnica di velocizzare il dissequestro delle macerie che a oggi bloccano diverse strade considerate primarie per alleggerire il traffico, tra cui via 30 giugno: «Dalla riperimetrazione della zona rossa - ha aggiunto Toti - potrebbe essere esclusa via Perlasca, che potrebbe quindi venire riconsegnato al traffico». 

Le macerie a oggi sono in depositi di Bolzaneto (la cosiddetta “Area Penisola” di proprietà comunale, e in un capannone messo a disposizione dall’Amiu. Per lo smaltimento è prevista l’attivazione di un tavolo tecnico permanente tra Regione ed enti di vigilanza (Arpal, Asl ) per il monitoraggio e la gestione, con particolare attenzione alle  qualità dell’aria visto l’incremento del traffico. Ulteriori verifiche sono state condotte e sono in corso relativamente alla eventuale presenza di amianto.

Si attende inoltre di sapere se la via della Superba, inaugurata all’interno delle aree Ilva e destinata ai mezzi pesanti (previo consolidamento del viadotto di via Pionieri e Aviatori d’Italia per il collegamento diretto con l’autostrada) potrà essere aperta anche ad alcuni mezzi pubblici per alleggerire ulteriormente il traffico.  Per quanto riguarda invece le ferrovie, il 4 ottobre verrà riaperta la linea ferroviaria che passa sotto quanto resta del Morandi, con il ripristino di 2 linee su 3: la sommergibile, che porta le merci al porto, e la linea Bastioni destinata ai passeggeri. 

Imprese e occupazione, i provvedimenti per sostenerle

Sulle imprese e le attività che hanno riportato danni, Toti ha ricordato che a oggi sono 30 quelle in piena zona rossa che hanno sospeso l’attività e potrebbero dover essere spostate in altre zone della città

Tra le misure adottate per sostenerle ci sono l’attivazione di un numero verde gestito dalla Camera di Commercio, la sospensione del pagamento di tasse e contributi, la raccolta delle segnalazioni sui danni per costruire una banca dati unica di danni diretti e indiretti (anche alla luce di eventuali cause contro Autostrade), e la richiesta al Ministero del Lavoro di adottare provvedimenti come la cassa integrazione in deroga per le piccole aziende del commercio e dell’artigianato, il sostegno al reddito in favore dei lavoratori autonomi, e lo sblocco da parte dell’Inps di 15 milioni di euro destinati alla Regione per interventi di politica attiva.

Come sono stati spesi (e verranno spesi) i soldi per l’emergenza

Alla luce dello stanziamento dei 33,4 milioni di euro da parte del Dipartimento Protezione Civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, il commissario straordinario ha approvato un piano di riparto con cui è stato stabilito quanto denaro destinare a quali interventi. In particolare:

- 3 milioni e 23 mila euro circa per interventi di soccorso di prima assistenza alla popolazione (mezzi e materiali);

- 2 milioni per alloggi pubblici per gli sfollati;

- 1,5 milioni di euro per gli sfollati che hanno scelto un’autonoma sistemazione (600/700 euro mensili a nucleo familiare);

- 500mila euro per le spese funerarie (in fase di istruttoria);

- 150mila euro spese sostenute dal volontariato;

- 150mila euro per manutenzione straordinaria e viabilità urbana (spese già sostenute come da Allegato 5)

- 12 milioni euro per infrastrutture viarie del Comune (in attesa di dettaglio);

- 6 milioni e 700mila euro per TPL (spese fino al 30 dicembre 2018);

- 800mila euro per la gestione rifiuti;

- 250mila euro per spese presidio VVF (spese che potrebbe coprire anche il Ministero dell’Interno);

- 20mila euro per rimborso spese Commissione esperta;

- 600mila euro spese per esercito italiano (attività antisciacallaggio)

- 50mila euro per spese per personale della Protezione Civile Nazionale;

- 5 milioni e 700mila euro circa per il servizio sanitario regionale.

Sul decreto Genova, demolizione e ricostruzione

Nel corso della relazione, Toti ha ribadito il punto di vista sul contestato decreto Genova, sostenendo che «reputiamo insoddisfacente sopratutto lo stanziamento per il porto che si limita a 15 milioni in più contro i 30 richiesti. Insufficiente anche il tetto ai risarcimenti alle imprese fissato al minimo di 200mila euro. La zona franca urbana è un buono strumento ma la barriera al 25% del fatturato perso per accedere alle esenzioni pone un rischio di iniquità. Sarebbe più giusto stabilire delle scale di accesso agli aiuti».

Toti ha chiarito anche che il 24 settembre Autostrade ha trasmesso alla struttura commissariale il richiesto piano di demolizione e ricostruzione, che la struttura ha a sua volta trasmesso al governo e a tutte le parti in causa, procura compresa: «Spetterà poi al commissario - ha concluso - fare le sue valutazioni in proposito». 

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