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Cronaca

Coronavirus, l'infettivologo Bassetti: «Abbassiamo i toni: se arriverà siamo pronti»

Il direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino: «Il virus probabilmente arriverà anche da noi visto il cluster in Lombardia, ma lo gestiremo come abbiamo già gestito altre epidemie»

«Il sistema funziona, la prova è quanto accaduto oggi. Per questo dico che sarebbe il caso di abbassare i toni sul coronavirus, perché siamo assolutamente pronti e attrezzati ad affrontare la situazione».

A parlare è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva. Il riferimento è ai timori sorti nella popolazione genovese e ligure dopo la notizia che una famiglia composta da cinque persone di nazionalità cinese è stata portata al San Martino per test sul coronavirus. Un altro cittadino di nazionalità cinese di 40 anni è stato testato dopo essere arrivato al Galliera con sintomi sospetti: anche in questo caso il test è risultato negativo.

La famiglia, padre, madre e tre figli piccoli, è tornata dalla Cina nelle scorse settimane e dal 16 febbraio era sotto sorveglianza. Venerdì, con due dei bambini che presentavano febbre e altri disturbi respiratori, sono stati tutti accompagnati al San Martino per effettuare test che a metà pomeriggio hanno dato esito negativo.

«Abbiamo avuto modo di gestire alcuni casi che hanno dimostrato come il sistema funziona, la prova è che stamattina è arrivata una famiglia e in poche ore, meno di 5, siamo stati in grado di testarli e rimandarli a casa mantenendo isolamento familiare - ha detto Bassetti - C’è troppo clamore. in generale. A oggi abbiamo nel nostro Paese un numero limitato di casi, inferiore a quelli riportati in Germania e Francia, in cui non c’è stato lo stesso clamore. Quando c’è cosi' tanto clamore mediatico, noi medici e tecnici lavoriamo in condizioni difficili».

Bassetti ha sottolineato che a oggi la situazione è stata gestita senza criticità: «Oggi abbiamo avuto cinque casi da gestire: se fosse così ogni giorno, il sistema potrebbe andare in difficoltà. Il messaggio per la popolazione deve essere tranquillizzante, i numeri sono sicuramente dinamici, ma oggi il tasso di mortalità di questa infezione, pur essendo numeri ancora da validare, fuori della Cina è inferiore allo 0,5%. Come infettivologi, questa malattia non ci fa paura e non deve fare paura. La affronteremo come abbiamo affrontato tante altre epidemie del passato: nel 2009 a Genova abbiamo avuto 100 casi di influenza da N1H1 e 10 morti e l’abbiamo gestita».

L’infettivologo ha anche chiarito che «se anche la Liguria avrà dei casi, come mi pare probabile visto questo cluster in Lombardia, li gestiremo: i cittadini devono stare tranquilli, abbiamo tutti gli strumenti necessari, sia dal punto di vista clinico sia rianimatori o, per gestirli al meglio».

Bassetti ha concluso rassicurando anche sulla situazione nel focolaio dell’epidemia: «Dalla Cina ci dicono che ci sono 75.000 casi e ci siamo stabilizzati. I cinesi in qualche modo sono riusciti a limitare il fenomeno, e le critiche al loro sistema forse dovrebbero essere riviste».

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